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054 – By Myself [RECENSIONE]

Così come la trap oscurò il rap classico, adesso è la drill che sta soppiantando la trap. I due sottogeneri hanno molto in comune – soprattutto dal punto di vista delle sonorità – ma la drill sta dando la possibilità soprattutto agli italiani di seconda generazione di esporsi e raccontare una realtà distante, a tratti cinematografica, che tante persone considerano finta.

Milano al momento è al centro dell’attenzione a causa dei dissapori tra i ragazzi di San Siro e quelli di Rozzano: i rapper delle due zone sono noti per i testi incentrati sulla criminalità, attirando l’odio del pubblico e continuando ad occupare spazio tra le news riportate sui social dalle pagine di settore.

In mezzo a questo marasma, 054 si ritaglia il suo spazio. Di origini marocchine e residente a Milano Est, Osama Sour – questo il suo vero nome – si allontana dagli stereotipi e abbraccia un rap riflessivo, dove racconta storie di strada con un’accezione differente dai colleghi. Nel suo caso la periferia viene utilizzata come spunto per parlare delle persone che la abitano e dei valori trasmessi, lasciando emergere una lucidità mentale invidiabile.

“By Myself” arriva dopo la pubblicazione di “Aimin’ For The Stars” e “Fairplay”, proseguendo con l’atmosfera malinconica dei primi brani e con la stessa intensità nelle parole. Nel singolo l’autore sottolinea la difficoltà nel dare fiducia alle persone giuste, nonostante affermi di essere una persona senza particolari pregiudizi, ma anche l’importanza della famiglia e di come conti solo su sé stesso per raggiungere i propri obiettivi.

L’uso dell’autotune combinato con la voce biascicata acuisce la sensazione di sofferenza, conferendo al brano un tocco ulteriore di tristezza. Le inflessioni vocali, inoltre, sono utilizzate in maniera opportuna, senza esagerare: così facendo il testo della canzone può essere seguito in maniera fluida, complice anche una produzione morbida e poco invasiva.

 

TESTI
3.8/5
MUSICA
3.5/5
ORIGINALITA'
3.5/5

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