Ritroviamo con piacere la cantautrice di origini napoletane alba, che con “Lunedì” continua a raccontare il suo percorso di guarigione da una relazione talmente idealizzata da renderne difficoltosa la conclusione, nonostante non ci sia più nulla, ormai, da vivere insieme.
“Ora vedo davvero, anche se non volevo”: alba si sta risvegliando dal torpore dato dalla favola che aveva creato nella sua testa, per non vedere realmente la situazione attorno a lei. Quante volte abbiamo sperato di poter recuperare una relazione che ormai funzionava solamente a senso unico ma che piano piano, come una lucciola che sta morendo, diventa sempre più tenue, fino a spegnersi inesorabilmente.
Non ci capacitiamo di come la persona che sta davanti a noi non riesca a capire quanto saremmo disposti a dargli, anche ricevendo poco o nulla in cambio: ora non ne vale più la pena, ci stiamo risvegliando da questo sogno che è durato anche troppo e che non ha fatto altro che distorcere la realtà.
Verso la fine del brano troviamo la vera consapevolezza di alba, che prende coscienza di sé e sceglie sé stessa, ponendosi per la prima volta davanti alla persona per la quale si era lentamente annullata. “Lo sapevo anche io, non è colpa tua, ho visto in te quello che voglio io e adesso è un problema mio”: alba comincia a camminare senza voltarsi mai, consapevole che questo dolore la aiuterà a crescere e ad evitare di fare lo stesso errore in futuro. È meglio risvegliarsi e riconoscere la realtà, invece di chiudere gli occhi e crearsi un mondo alternativo, che finisce sempre per sbriciolarsi in mille pezzi.
“Lunedì” è una piacevole ballad pop impreziosita da inserti urban, con cui alba si conferma artista introspettiva e consapevole oltre che capace di porre considerazioni su cui riflettere, scavando anche dentro di noi: attendiamo impazienti l’arrivo del 17 novembre, giorno in cui uscirà il suo primo EP.