info@primoascolto.it

Alla scoperta del pianista Domenico Eternato, dalle prime note ai progetti futuri [INTERVISTA]


Abbiamo avuto il piacere d’intervistare pochi giorni fa il giovane pianista Domenico Eternato, che ha debuttato lo scorso venerdì sul mercato discografico con il singolo “Rain“, una composizione in Piano Solo.

Un racconto che mette in luce il suo talento, descritto da un artista ambizioso e determinato nel proseguire il proprio percorso, anche sperimentando: Domenico non pone limiti al suo amore per la musica, evidenziando una mentalità aperta ed invidiabile.

Ciao Domenico, benvenuto su Primo Ascolto. Pochi giorni fa è uscito “Rain”, la tua prima, ufficiale, release discografica. Puoi raccontarci la genesi del singolo, oltre a qualche informazione in più sul tuo percorso artistico?

Ciao ti ringrazio. Sì, da poco è uscito “Rain”, sono veramente contento visto che è il mio primo singolo. In realtà è il primo ad essere pubblicato, ma già da tempo mi dedico alla composizione di brani. Ho sempre suonato e studiato pianoforte, per qualche anno ho preso lezioni poi ho continuato da autodidatta.
Sono appassionato di musica da sempre, mi piace ascoltare e suonare qualsiasi genere.
Mi diverto a mescolare la classica, al pop e al rap.
Quando posso prendo la tastiera e vado a suonare con i Rock in 1000 un po’ di sano Rock.
Sì, ho detto Rock, non si direbbe dopo aver ascoltato “Rain”, vero?
Volevo creare una soundtrack e “Rain” è nata dalla ricerca di una melodia semplice, immediata, che potesse arrivare subito all’ascoltatore. Poi in studio siamo riusciti a dare forma al brano e a trovare il risultato che volevamo e che avete potuto ascoltare.

Hai dichiarato che il compito di una soundtrack è quello di accompagnare una storia, ed ognuno, durante l’ascolto, può creare la sua. In “Rain” qual’è la storia che ha voluto raccontarci Domenico Eternato?

Più che raccontare una storia, volevo che chi la ascoltasse, avesse l’opportunità di creare la propria e di sentirsi il protagonista. Resto dell’idea che per me è quello il ruolo di questo brano e delle soundtrack più in generale.
Per questo, non a caso, ci sono tanti dettagli all’interno di Rain che creano un’altalena di emozioni.
Per me la storia cambia ogni volta che la suono.

Il tuo debutto coincide con quello della sub label Emic Cinematic, “costola” della bolognese Emic Entertainment: credi sia e importante essere affiancati da un’etichetta nel proprio percorso discografico?

Si credo che sia importante e fondamentale per il proprio percorso artistico.
Emic Entertainment ha creato questa sub-label, il mio progetto si sposava in pieno con la loro mission ed è nata questa collaborazione.
Con Emic Cinematic siamo partiti insieme, loro hanno alle spalle tanta esperienza nel settore musicale e quindi essere seguito da un team del genere è per me molto importante.
L’obiettivo è quello di continuare a crescere, sono un’equipe giovane con cui è facile confrontarsi e lavorare.

Come utilizzi la tecnologia moderna nel tuo processo creativo o nelle tue performance? Come pianista, ci sono strumenti digitali o software che trovi particolarmente utili o interessanti per l’esplorazione musicale?


Su questa tipologia di brani, il mio intento è di portare il suono del pianoforte nella maniera più originale possibile, quindi non uso software a parte quelli necessari per la registrazione.
Ma resto dell’idea che siano molto utili. Si hanno a disposizione librerie intere di suoni.
Questo vuol dire che è possibile suonare qualsiasi strumento. Si ha una vera e propria orchestra a portata di mano. Tutto ciò diventa interessante dal punto di vista creativo, per tutte le possibili combinazioni che se ne possono ricavare. Li uso anche io per produzioni Pop/Rap e li trovo fondamentali, sono gli strumenti da lavoro per chi come me crea musica.

Prima di saluti chiedo: quali sono i tuoi progetti futuri e le sfide che desideri affrontare? Magari hai qualche repertorio specifico che desideri esplorare ulteriormente…

Sicuramente mi concentrerò sui prossimi brani, studierò per migliorare la mia tecnica e mi impegnerò nel creare qualcosa di innovativo in questo genere.
Poi personalmente, vorrei lavorare con altri musicisti e cantanti, per esplorare anche altri generi, conoscere e imparare da essi.
Come ti dicevo, voglio approcciarmi anche ad altre tipologie di brani e entrare nelle orecchie degli ascoltatori da protagonista. Sempre con il mio pianoforte. Magari, un domani ci sarà un’altra occasione per fare un’altra chiacchierata insieme. Ti ringrazio per questa intervista.

Tags: ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *