- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 03/02/2023

Pochi giorni fa abbiamo intervistato Kronny Valens, eclettico artista di origini pugliesi che ha rilasciato recentemente il nuovo singolo “Fuori controllo“. Ne abbiamo approfittato per chiedergli qualche informazione in più sul brano, sul suo futuro e sul suo background musicale: l’impressione generale è quella di un ragazzo fortemente determinato, con le giuste caratteristiche per poter davvero sfondare nel mondo della musica.
Ciao, benvenuto su Primo Ascolto.
Da poco più di un mese è fuori sulle principali piattaforme il tuo nuovo singolo, “Fuori controllo”, capace di raggiungere risultati interessanti a livello di streaming. Raccontaci se le aspettative che hai riversato nel brano sono state raggiunte e se i feedback ricevuti fino ad oggi sono stati positivi.
Quando l’ho pubblicata all’inizio ho pensato “ok questa roba non sarà capita facilmente. Non è moscia, è frenetica, esattamente come me in questo momento.” Non avevo molte aspettative, ma non m’importava perché il brano rappresenta una parte di me, quella più “selvaggia” e incasinata. Infatti, sono davvero felice del fatto che molta gente abbia colto la mia spontaneità, a tal punto da creare una connessione: ogni giorno sono in molti a chiedermi quando annuncerò una data per i live, proprio perché c’è chi è rimasto davvero travolto dalle vibes che ho trasmesso e per me è davvero un emozione unica!
Da dove nasce l’instabilità di “Fuori controllo”? Il testo sembra riferirsi ad uno stile di vita, coerente comunque con il tuo personaggio.
La storia dietro questo singolo è davvero bizzarra, lol. Avevamo un appuntamento in studio per registrare un brano, ma due giorni prima di presentarmi lì, io e Sk3red (producer) decidiamo di scartarlo, perché non ci convinceva più. L’unico problema era disdire l’appuntamento, cosa che non mi andava perché è quasi terapeutico per me stare in studio, pertanto abbiamo scelto di scriverne uno da zero. “Fuori controllo” nasce nel giro di 8 ore, tra produzione, testo e arrangiamento. Niente di studiato, flusso di coscienza puro. Nel testo parlo di quello che sono, facendo riferimento al mio modo di essere, sicuro sulla mia identità e di non volerla cambiare per nulla al mondo. Inoltre cerco di trasmettere questa sorta di “anarchia interiore” a chi mi ascolta: non mi trattengo nel fare o dire qualcosa, seguo il mio flusso!
Il tuo percorso discografico è cominciato verso la fine del 2020 con un brano (“Alone”) dalle peculiarità emo -trap; è seguita una lunga pausa, da cui sei tornato a metà dello scorso anno tramite un attitudine diversa, decisamente più punk rock: manterrai anche in futuro questo cambio di direzione artistica oppure dobbiamo aspettarci progetti “contaminati”?
Non sono mai prevedibile come hai potuto vedere in ciò che ti ho detto prima. Sono molto spontaneo, se un giorno volessi fare k-pop lo farei senza alcun problema! Dopo “Alone” c’è stata una pausa dettata da un periodo difficile che ho attraversato. Ho fatto una serie di errori e mi sono sentito perso per molto, ricominciare il mio percorso è una forma di riscatto per me, sto riprendendo in mano la mia fottuta vita!
Come dicevamo poco fa, tuo stile ed il tuo look trasmettono l’immagine di un artista esuberante e fuori dagli schemi, quasi esuberante: esistono dei modelli d’ispirazione nel personaggio di Kronny Valens oppure sorge da un evoluzione del tutto naturale?
Al dire il vero non saprei dirti sai, penso di avere sicuramente molti modelli di ispirazione, non saprei indicarti chi precisamente. Diciamo che sono un agglomerato delle mie esperienze e di ciò che mi piace. Poi chiaro, sono anche molto eccentrico nel look, non mi piace passare inosservato.
A livello di background musicale, invece, quali sono le sonorità e gli artisti con cui ti sei approcciato a questo mondo?
Ho sempre pensato di averla nel sangue questa vena musicale: mio nonno materno era un chitarrista e scriveva anche! (porto sempre con me il suo plettro, da cui non mi separo mai). Sono cresciuto con i dischi dei Green Day e i Guns n Roses in macchina di mio zio quando mi veniva prendere da scuola, ma ciò che mi ha fatto partire nel fare musica è sicuramente stato il rap: mi piaceva il fatto che si potesse trasmettere ogni pensiero in maniera così diretta, senza troppo studio dietro! Con il tempo ho evoluto sempre più il mio stile e il mio voler sperimentare. Ora ciò che faccio a livello musicale mi rappresenta di più.
Ultima domanda, prima di salutarci: cosa dobbiamo aspettarci, a livello artistico, dal 2023 di Kronny Valens?
Odio gli spoiler, ma posso dirti una cosa senza dubbio: quest’anno ho intenzione di mangiarmi il mondo. Dico sul serio, ho fame cazzo!
Tags: intervista, Kronny Valens