- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 26/09/2021

“Vengo da Marte” è il nuovo singolo dell’artista siciliano classe ‘91 Andrea Licciardo, uscito su tutte le piattaforme digitali il 30 luglio per Artisti Online.
Un brano dal potente impatto sonoro che ci proietta immediatamente in una situazione di festa, con un sound elettronico e un approccio da dancehall che ne disegna l’atmosfera con tratto marcato.
La voglia di evadere dalla claustrofobia che ci attanaglia, sia emotivamente che fisicamente, è il fil rouge della narrazione: emerge così il desiderio di fuggire dalla monotonia, che ci porta metaforicamente ad arrivare fino a Marte per cambiare orizzonti e punti di vista.
Il desiderio è quello di condividere questa fuga con un complice, una compagna o un amico, l’importante è che ci si lasci trasportare per respirare a pieni polmoni un’aria che sappia di cambiamento e di libertà.
L’artista ha scelto di lasciare spazio alle diverse interpretazioni del brano: “dalla fuga al viaggio, dalla festa di piazza al rave free party, dal caffè alla coca, dalla rivoluzione al cambiamento personale e globale, dal fare l’amore al sesso”.
Il coinvolgimento del pezzo però va ancora oltre, perché regala la possibilità di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare anche soltanto dal mood, dalla fluidità della metrica e dal sound incalzante, onirico e a tratti psichedelico.
In questa atmosfera gli arrangiamenti permettono all’elettronica di fare la parte del padrone, mescolando sensazioni pop a una cassa dritta in stile dance anni duemila, unendo una voce versatile a un songwriting leggero ma che ricerca comunque immagini dall’impatto diretto e capaci di smuovere emozioni.
“Vengo da Marte” è la possibilità di evadere attraverso una canzone, di proiettarsi in un mondo di luci e colori, di musica ad alto volume dalla quale farsi trascinare fuori dalle abitudini e dalle costrizioni.
Una canzone capace di farci ballare anche dopo l’estate, di farci viaggiare fino a un pianeta nel quale ritrovare la voglia di stare vicini e di godersi ogni istante del lato positivo della vita.
Tags: andrea licciardo, recensione, Vengo da Marte