- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 22/06/2021

S’intitola “Pierrot” il nuovo lavoro in studio di Andrea Mantis, 29enne artista romagnolo giunto al secondo long play in carriera, dopo il debutto del 2016 con l’album “Immaturo”.
Un progetto che conferma la principale peculiarità dei suoi lavori: Andrea è infatti precursore di un attitudine fortemente poetica, sciorinata tramite uno stile vicino allo spoken rap e caratterizzato dunque da un flow statico e mai melodico.
Se confrontato con i precedenti progetti discografici “Pierrot” si distingue per una maggiore sperimentazione sonora, che non sempre, però, centra il bersaglio: in pezzi come “Ghiaccio” o “Pelle d’oca” la voce di Mantis viene surclassata dalla proclività metal della produzione, che distoglie così l’attenzione sul testo; in altre situazioni, invece, le digressioni rock funzionano maggiormente, come nell’introspettiva titletrack “Pierrot”, nella passionale “La lune et toi” o ancora nella nostalgica “Amarcord”, dedicata alle proprie origini.
La varietà melodica offerta dalle voci dei featuring risulta invece indispensabile per l’economia del progetto, aggiungendo la giusta dose di dinamicità: l’incitazione a non mollare in “Ogni secondo” viene impreziosita dalla strofa di Caprae Caput, mentre nell’ intima “Spettri” spicca la partecipazione di Acido; in “Parla con me” il cantato soul di Manuel Rossi diventa protagonista quasi assoluto, così come nel brano di chiusura “Fuga”, con aNèR, TRU e LostSkies.
È comunque nella zona di comfort plasmata da piano e voce che Andrea Mantis dà il meglio di sé, e l’intensità emotiva di brani come “Acquaragia” e “Libellula” ne sono la testimonianza; meritevole di menzione è anche la riflessiva “Adriatico”, che racconta il difficile rapporto tra l’artista e il mare.
La validità dei testi di questo nuovo progetto di Andrea Mantis è innegabile, anche se alla lunga lo stile utilizzato rischia di penalizzare l’attenzione dell’ascoltatore; è inoltre migliorabile il livello qualitativo sia vocale che produttivo, affascinante ma grezzo. Al fruitore finale consigliamo di focalizzarsi con attenzione sulle liriche, tenendo in considerazione di avere a che fare con un artista che fa fondamento su un orientamento poetry, dunque difficilmente paragonabile al rap di cui siamo abituati.
TRACCIA PREFERITA: Acquaragia
Tags: Andrea Mantis, Pierrot