- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 15/01/2021

Tra i progetti rap più convincenti giunti recentemente in redazione annoveriamo “Brianza Chronicles”, decimo album in studio nella quasi ventennale carriera discografica del rapper Ape.
Un album caratterizzato da liriche mature, che spaziano tra ciniche fotografie della sua terra d’origine (la Brianza, appunto) e riflessioni introspettive, spesso inficiate dal particolare momento storico che stiamo vivendo: Matteo (vero nome di Ape) sorprende per l’oculatezza con cui argomenta, senza mai trascurare l’efficacia d’incastri e punchline.
È forte la proclività old school che si respira tra le barre di “Brianza Chronicles”, ed i pochi cambi di flow in corso d’opera confermano questa attitudine (“Dici di no”); vale lo stesso discorso per quanto riguarda il livello produttivo, che si lascia comunque ibridare da diverse contaminazioni melodiche, come testimonia la propensione chill di “Fotogrammi sparsi”.
Mixaggio e buona parte delle produzioni sono state curate da Ill Papi, unico punto fermo in un progetto che vede alternarsi diversi producer ed mc: “Brianza Chronicles” è un prodotto in antitesi con il rap più mainstream, ma che a maggior ragione ci sentiamo di consigliare a tutti per apprezzarne la passione riversata.
TRACCIA PREFERITA: Fotogrammi sparsi
Tags: Ape, Brianza chronicles, recensione