- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/10/2021

La giovanissima cantautrice romana Ariete, dopo uno splendido tour estivo in cui ha collezionato numerosi sold-out, ritorna con nuova musica: è uscito lo scorso 29 settembre per Bomba Dischi “L”, brano scritto dalla stessa artista che ha curato anche la parte musicale insieme a D’Amore.
Un pezzo che inserisce nuovamente l’artista all’interno della nuova corrente musicale denominata “bedroom pop”, malinconica e nostalgica, proprio come questo brano: con solo una chitarra che scandisce il ritmo introspettivo di “L”, accompagnata dall’immancabile synth, Ariete canta un amore finito, che non sa se sia mai stato effettivamente un sentimento sincero. “Mi hai fatto credere di essere speciale per un giorno, per un nano secondo, poi mi hai sparato un colpo” è la frase che apre e chiude “L”, e che ci mette subito davanti alla cruda realtà: la storia è finita, ma non per questo fa meno male. Ariete è nella fase della separazione in cui il sentimento predominante è la rabbia, ed il dolore è talmente forte che ci fa mettere in discussione qualsiasi situazione tanto da non sapere nemmeno se quello che abbiamo vissuto sia stato vero: come può, una persona che ci ha fatto sentire tanto speciali, improvvisamente cambiare idea e lasciarci soli in questo mondo enorme, con un vuoto dentro così difficile da colmare? Non ci resta che andarcene, cercare di non guardare al passato, e raccogliere ogni briciolo di orgoglio per resistere ad ogni nuovo “mi manchi” a cui non riusciamo più a credere, perché abbiamo perso totalmente fiducia in quella persona a cui abbiamo dato il cuore e che non ha fatto altro che mentirci tutto il tempo. Ariete parla d’amore con la sua sincerità disarmante da diciannovenne, e concentra tutta la sua malinconia, tristezza e rabbia all’interno di “L”, sfogo catartico dell’artista che canta tutti i suoi dubbi, ma ritorna sempre alla stessa conclusione: “sei così lontana che non so nemmeno se sei stata mia”.
Dopo il singolo estivo “L’ultima notte”, Ariete ritorna alle origini con “L”: attraverso la sua immensa capacità comunicativa si riconferma pioniera della Generazione Z, e mentre ascoltiamo questo brano guardando la pioggia ogni parola ci arriva dritta al cuore.
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