- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 27/11/2021

Conosciuta dal grande pubblico per merito di una versione di sé timida, quasi impacciata, esposta durante la partecipazione al Festival di Sanremo 2009 con il singolo “Sincerità”, Arisa torna oggi rinnovata nel look e nell’attitudine con il suo nuovo album da titolo “Ero romantica”. L’artista ha più volte evidenziato dei grossi mutamenti stilistici e musicali all’interno del propri lavori, spesso confondendo i fan e stupendo in continuazione, sia per certe prese di posizione che per alcune provocazioni. Oggi torna in grande stile con un album decisamente diverso dalle sue precedenti produzioni: un progetto che delinea un profondo cambiamento artistico di Arisa.
Con “Ero romantica” ci troviamo di fronte ad un LP di undici brani all’interno dei quali si possono trovare influenze musicali e contaminazioni differenti, con sonorità dance e techno, come nella title track stessa, in “Psyco” o in “Agua de coco”, dove il ritmo latino americano accompagna anche certi versi in spagnolo. Altri brani sono invece molto più profondi e malinconici, a tratti struggenti, come “Altalene” o “La casa dell’amore possibile”, dove viene descritto un luogo immaginario in cui trionfa l’amore e quindi anche le relazioni concluse hanno nuova vita. Non mancano, comunque, pezzi simili alle vecchie produzioni della cantante, come “Cuore”, o esperimenti musicali interessanti come “Ortica (o’ sacc sul iij)” dove il dialetto la fa da padrone. Ogni brano è calibrato alla perfezione per colpire attraverso la fantastica voce dell’artista, che per l’ennesima volta si dimostra capace di offrire ai propri ascoltatori un progetto degno di nota.
Arisa regala al suo pubblico il succo della sua trasformazione distillato in questo album, mostrando nuove sfaccettature di sé e delle proprie emozioni.
TRACCIA PREFERITA: “La casa dell’amore possibile”
Tags: Arisa, Ero romantica, recensione