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Beatrice Dellacasa ci racconta cosa significa essere “Romantica” [INTERVISTA]

Romantica” è sulle piattaforme di streaming dal 13 maggio: è arrivata con l’aria della prima estate ad accompagnarla, e risulta impossibile smettere di cantarla e ballarla.
Beatrice Dellacasa ci ha regalato un pezzo che ha tutto il necessario, e anche qualcosa in più: l’aspetto spensierato dei brani che ci accompagnano in macchina con i finestrini abbassati, l’anima del testo piena di sfumature e spunti di riflessione che danno al brano un carattere deciso, quasi irriverente. Tutto accompagnato da un progetto visual, articolato in videoclip e artwork del singolo, ispirato all’opera d’arte di Gina Pane Azione Sentimentale, che regala al progetto una cura ed un dettaglio raro.
“Romantica” ha un mood e uno stile diverso dai singoli proposti nel 2021, “Cenere” e “Kamikaze”: questo cambiamento apre le porte ad un fiume di curiosità ed attesa per i progetti futuri, che partono già da grandi presupposti, come l’inclusione tra i finalisti del bando Facce Nuove 2022 di Italia Music Lab. Da Netflix al palcoscenico, Beatrice sembra essere a suo agio in tutto ciò che è arte: non poteva sfuggirci l’occasione di fare un piccolo tuffo nei suoi pensieri.

Ciao Beatrice, congratulazioni per l’uscita di questa canzone pazzesca! Che sentimenti stai percependo intorno al pezzo?

Ciao! grazie mille, davvero. Sono tanto contenta, non vedevo l’ora di poter condividere questo lavoro e le persone che la stanno ascoltando hanno trovato il tempo di scrivermi dei bellissimi messaggi.

La produzione upbeat e la melodia trasmettono sentimenti leggeri, ma nelle parole si intravedono molti riferimenti introspettivi. Quando scrivi sfrutti esclusivamente sentimenti personali o ti lasci ispirare anche da chi ti circonda?

Quando scrivo parto sempre da situazioni molto personali e in questo caso ho condiviso tantissimo con Federico, co-autore del brano, questo ha fatto si che ci ispirassimo reciprocamente.

Sappiamo che sei una grande appassionata di arte, e ti dedichi tanto alla musica quanto alla recitazione. Ricordi il momento esatto in cui hai capito che l’arte, in tutte le sue forme, l’avrebbe fatta sempre da padrona nella tua vita?

Sono cresciuta tra i fiori, sono passata dal liceo artistico all’accademia di belle arti, ma ho capito che l’arte avrebbe fatto parte della mia vita la prima volta che sono salita sul palco, lì mi sono sentita travolta.

Se potessi scegliere un artista, vivente o meno, con cui andare a bere un drink e a cui chiedere consigli, chi sceglieresti e quale sarebbe la tua prima domanda?

Sono in un baretto in un angolo di Parigi a bere un bicchiere di vino con Pablo Picasso e la prima domanda che gli farei, dopo avergli chiesto com’è andata la giornata, sarebbe: qual è la sensazione che hai provato dopo l’ultima pennellata del “Guernica”?


Quanto sono diverse la Beatrice cantante e la Beatrice attrice? Coincidono sempre o le percepisci come due essenze distinte?

Sono esattamente la stessa persona che ricerca dentro se stessa e nei personaggi sui quali lavoro lati nascosti di me. Dalle domande sulla vita fino a cosa mangerò domani, però con la fortuna di poter esprimermi attraverso canali differenti.

Dall’Oltre Music Contest alla selezione finale del bando Facce Nuove 2022: sembra che la scena musicale ti stia riconoscendo tra la folla. Qual è il tuo prossimo obiettivo da raggiungere?

Il prossimo obiettivo è quello di portare tutta la mia nuova musica che ho pronta nel cassetto in giro per l’Italia e poterla condividere guardando col cuore tutte le persone presenti.

Il cambio di firma alla produzione è un fattore fortemente percepibile nel pezzo: alcuni artisti trovano conforto nel comporre sempre con le stesse persone, altri preferiscono sperimentare in continuazione. Tu dove ti posizioni?

Tra un mese uscirà il mio primo EP, e questo sarà un viaggio nella totale sperimentazione, nella ricerca di nuovi mondi, suoni e immagini e come ogni buon viaggio ho avuto il piacere di poter avere degli ottimi compagni. A breve uscirà e non vedo l’ora.


Nella vita di tutti i giorni, davvero non sei una Romantica?

Sono suuuuper romantica, ma a modo mio!

L’interpretazione della musica è sempre una questione estremamente personale, ma se riuscissi ad avere voce in capitolo, cosa ti piacerebbe che i tuoi ascoltatori percepissero quando sentono i tuoi pezzi?

Mi piace molto il fatto che ogni persona sentendo un brano ci trovi un significato diverso, strettamente personale, alle volte totalmente proprio. Io quando un brano è concluso devo vedermi muovere la testa ad occhi chiusi ascoltandolo e mi piacerebbe che qualcun altro potesse avere questa vibe e riuscire a sentire tutto l’amore che io e le persone che hanno collaborato al progetto ci mettiamo.

a cura di Ilaria de Guidobaldi

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