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Bias: Noiro Recensione | Primo Ascolto

Gianluca Biasini, di Imola (BO), ha sempre avuto a che fare con la musica fin da bambino: all’età di 6 anni, infatti, iniziò a prendere le prime lezioni di musica e da lì la passione crebbe negli anni.


Suonò come batterista in alcune band della scena underground bolognese e, nel 2016, iniziò a sentire la necessità di esprimersi in veste di cantautore, pubblicando due album da solista con lo pseudonimo di “Ex Novo”.
Nel 2020, durante il periodo del Lockdown, Biasini scrisse molto, sperimentando strade stilistiche che prendono le distanze dal suo passato musicale e, tale sperimentazione, lo portò a ridefinire il suo “far musica”, tant’è che, l’anno successivo, modificherà il proprio nome in BIAS.


Il suo ultimo singolo, intitolato “Noiro” nasce dal rimaneggiamento e dalla sperimentazione su materiale prodotto precedentemente: infatti, per dare vita a questo inedito, Bias riprende delle sue vecchie registrazioni di chitarra e voce risalenti al 2007 e le riarrangia aggiungendo un pianoforte e dei synth, dando all’insieme una giusta collocazione sensoriale.


Il brano, infatti, si apre in un’atmosfera plumbea, evocata dal fragorio dei tuoni di un temporale imminente, a cui si aggiunge una voce dal registro grave e cupo che emette parole incomprensibili, sostenuta da lenti accordi di chitarra.
Con l’inizio della pioggia, la chitarra incalza, dopodiché subentrano pianoforte e voce a disegnare linee sonore più melodiche e più articolate; una volta giunti alla fine del brano quest’ultime si dileguano fugacemente, lasciando dietro di sé nient’altro che il suono della pioggia.


“Noiro” è un brano che si colloca al confine tra ciò che è definibile “Dark” e ciò che invece è “Sadcore”, riuscendo a far sovrapporre le caratteristiche dell’uno su quelle dell’altro. La pecca di questo nuovo singolo è la mancanza di una sezione che possa contrastare/variare il discorso melodico-armonico, apparendo invece un lento crescendo che, una volta arrivato al proprio Zenit, svanisce, lasciando per certi versi “insoddisfatto” l’orecchio dell’ascoltatore.

MUSICA
3/5
ORIGINALITA'
3/5

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