- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 12/04/2022

A poco meno di due mesi dalla release del brano “Duemilaventi”, che ha segnato una sostanziale svolta nella sua carriera, Gian Luca Biasini aka BIAS torna sul mercato discografico con “Sarebbe più facile”, titolo del nuovo singolo disponibile dallo scorso 3 aprile sulle principali piattaforme streaming.
Un pezzo che punta in maniera indiretta il dito contro il disinteresse e la falsità della società contemporanea, ormai permeata da un mondo arrivista ed allo stesso tempo deluso dalle necessità di sopravvivenza.
L’artista compara, in maniera amara, l’esistenza ad una “maledetta partita”: una presa di posizione forte, che mira a smuovere la coscienza di chi ascolta.
Le liriche, scritte dalla compagna Stefania, sono altisonanti e spontanee, certamente adatte all’arrangiamento plasmato da BIAS: si percepisce in fretta di come l’ispirazione prenda nel vero senso della parola possesso dell’artista, come dimostra il cantato aggressivo di Gian Luca.
Un pezzo sui generis, che si basa su pochi ma peculiari elementi: il brano parte da un aumento dinamico di un esecuzione di batteria, in cui cassa, rullante e timpano si alternano in maniera imprevedibile venendo coadiuvate, soprattutto nella parte finale, da digressioni elettroniche che contribuiscono nel mantenere un mood quasi tenebroso.
Anche l’anatomia di “Sarebbe più facile” risulta decisamente fuori dagli schemi, un po’ come accadde nel singolo che ha preceduto questa pubblicazione: anche allora, infatti, BIAS decise di non avvalersi di ritornelli, probabilmente per dare maggiore valenza ad ogni singola strofa; a differenza di “Duemilaventi”, qui l’artista ripete come fosse un mantra il testo del titolo, che va ad intervallare le diverse ponderazioni.
BIAS è spettatore e protagonista di un esistenza difficile, in un mondo che si avvia lentamente alla deriva: “Sarebbe più facile” è un pezzo che invita a riflettere, contraddistinto da reminescenze sperimentali che vogliono farci entrare nel suo pensiero, riuscendoci.
Tags: Bias, recensione, Sarebbe più facile