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Carmine Tundo: La Valle dell’Asso | Recensione | Primo Ascolto

L’artista salentino Carmine Tundo, membro de La Municipàl, ci dona il suo quarto progetto da solista “La Valle dell’Asso”, in cui musicalità folkloristiche e ballad eteree ci prendono per mano e delicatamente ci conducono all’interno di vari locus amoenus, tipici del sud Italia.

Canto di uccellini ed una poesia visiva: così inizia “Preghiera di Sirgole”, ed attorno a noi non ci sono più i palazzi di una grande città, ma valli fertili, banchi di nebbia ed un’esplicita richiesta, “salvami e proteggimi da me stesso”. “Il canale dell’Asso”, con le sue percussioni più insistenti, ci descrive il paesaggio di quel particolare torrente che divide in due il Salento: non ha mai avuto la possibilità di unirsi al mare, ma trasporta canzoni e storie tramandate da madre in figlio, conosce ogni foglia che compone l’ambiente circostante e custodisce i segreti di tutte le persone che si sono fidate di lui.

All’improvviso, arriva la “Tempesta”: è buio tutto intorno, sentiamo solo il respiro della persona accanto a noi che è allo stesso tempo pioggia, fonte di vita, violento fulmine e tornado emotivo, ma non riusciamo a staccarci da questo turbinio di emozioni che ci scuote da dentro e ci lasciamo bagnare da questa bufera irrefrenabile.

“L’arcangelu Michele”, unico brano in dialetto salentino, ci accompagna dolcemente lungo una storia proibita facendoci scivolare tra le braccia de “L’onorevole De Maria”, pezzo totalmente strumentale che ci prepara ai pettegolezzi di paese cantati ne “La chiesa madre di Galatina”, dove vengono raccontate le storie tormentate delle donne in tutte le loro accezioni: forti, belle, indipendenti e femministe.

Degno di nota in chiusura di questo disco etereo, caldo ed avvolgente “Il primo raccolto”, che ci inebria e ci culla verso la fine del disco, facendoci sentire come le prime fragole, non ancora mature ma sicuramente agognate ed aspettate lungo il corso dell’inverno.

Carmine Tundo ci regala uno squarcio di Salento all’interno de “La Valle dell’Asso”, e alla fine dell’album ci sentiamo riposati e sognanti, persi all’interno di un tempo antico.

Traccia preferita: Tempesta

 

TESTI
4/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
4.2/5

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