- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 19/02/2021

A 5 anni dall’uscita di “Lettere” torna sul mercato discografico una leggende vivente del rap underground romano: Chicoria.
Un personaggio di grande esperienza, partito da uno dei collettivi più crudi e violenti della scena italiana ad arrivato fino a “Servizio funebre II”, titolo del nuovo progetto inedito che mette alla luce un Chicoria molto più maturo, che ha ancora tanto da dire.
La copertina del disco è piuttosto esplicita, come del resto tutto il disco che lascia poco spazio alla fantasia: rime crude, scene forti (come in “Magna Magna”) ma anche passaggi più introspettivi (“A caro prezzo”) che ci danno la possibilità di assaporare un Chicoria consapevole del tempo che passa e del peso dell’età; nelle 11 di tracce di “Servizio Funebre II” incontreremo inoltre racconti di vita criminale (“Passaggio su passaggio”), denuncia sociale (“Politica & Stronzate”) e vita da romano di borgata.
Rispetto alle vecchie pubblicazioni lo stile tecnico del rapper è decisamente meno grezzo, mentre le strumentali sono un misto tra trap e hardcore (Stile Truceklan, per intenderci); altro particolare degno di nota sono le collaborazioni con artisti del calibro di Massimo Pericolo, Ketama 126, Barracano e Franco 126, che danno spessore e colore al progetto oltre a confermare la stima che la new wave ripone nell’artista romano.
“Servizio Funebre II” è un disco decisamente godibile , che siamo sicuri diventerà una pietra miliare: Chicoria porta avanti la propria tradizione ed il modo di raccontare le storie con un atteggiamento e un’attitudine che in pochi conservano, risultando costantemente credibile.
TRACCIA PREFERITA: A caro prezzo
Tags: Chcioria, recensione, Servizio funebre II