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Cinque chiacchiere con… Davide Borri

Abbiamo recentemente intervistato Davide Borri, artista di Velletri tornato recentemente sul mercato discografico con il brano “Marmellata“. 

Ciao Davide, benvenuto su Primo Ascolto. È ormai fuori da oltre due mesi “Marmellata”, un pezzo fresco ed orecchiabile che si discosta leggermente dal tuo background di rapper come già capitato, ad esempio, lo scorso anno con “Bar Mirage”: è una scelta artistica permanente oppure è solo dettata dal periodo estivo?

No, non è un scelta stagionale, da grande appassionato di musica che ascolta molti generi mi sempre capitato di immettere dentro le mie canzoni le influenze delle cose che ascolto, ora in particolare sto stringendo il campo degli elementi da infilare in un beat o in un testo: le rime del rap, la melodia della canzone italiana, la ritmica latina.

Hai scelto di raccontare sui tuoi profili social, in maniera schietta e simpatica, come è nato il tuo nuovo singolo ed alcuni dettagli relativi a quel pomeriggio di festa, risalente a tre anni fa. Per quale motivo hai deciso di attendere così tanto tempo prima di partorire il pezzo?

Pandemia mondiale a parte ho affrontato un periodo duro della mia vita in cui non riuscivo ad avere nessuna progettualità, ho dovuto lavorare molto su me stesso prima di riuscire ad avere le idee chiare per ripartire alla grande con il mio progetto musicale. Ho tirato fuori questo pezzo come mio “nuovo primo singolo” perché racconta qualcosa che volevo dire e il suo concepimento è frutto di ciò che mi piace di più: fare festa e intrattenere le persone al microfono.

Con “Start”, nome del tuo album di debutto, ti sei divertito a sperimentare con sonorità sicuramente meno accessibili e dei testi più aggressivi: a distanza di sette anni da quella release ti ritieni fiero del tuo percorso discografico?

“Start” è stato un bellissimo esperimento ma in realtà non ritengo di aver avuto un vero percorso discografico, ho scritto più di 2000 canzoni per il CNN da strada dove ho avuto modo di parlare di tanti argomenti, tirare fuori la rabbia e arrivare ai milioni di ascoltatori della radio, essere vicino a loro nelle lotte di ogni giorno. Ma è stato un lavoro diverso da quello che si fa nella discografia, le mie rime sono perse nell’etere e nella testa di qualcuno che spero di aver in qualche modo colpito o fatto sentire meno solo. Per me è questo l’inizio.

Essere parte della famiglia “La Grande Onda” ti ha permesso di lavorare a stretto contatto con un maestro come Tommaso Piotta: quanto è gratificante instaurare un rapporto umano e professionale con un personaggio così carismatico?

Piotta ha rappresentato insieme agli altri esponenti dell’hip hop italiano che seguivo nella mia adolescenza uno degli esempi più belli per creatività di positività. Tommaso oltre che un grande esempio è un amico e penso che il nostro rapporto sia davvero basato su un mood di grande presa bene, ogni volta che ci vediamo è sempre un piacere, l’ultima volta è stato sui palchi che abbiamo calcato questa estate con il suo Fake Tour, sul palco con gli altri amici dello staff La Grande Onda. Solo grandi sorrisi.

Ultima domanda, prima di salutarci: quali sono i progetti discografici di Davide Borri per il futuro prossimo? Come detto in precedenza sono passati davvero tanti anni dal tuo ultimo long play…

Penso che questo sia un momento davvero buio per la musica, un momento assurdo per l’impossibilità di aggregarsi a fare i live, per la ricerca del click a tutti i costi, l’appiattimento dei palinsesti radio, l’algoritmo i social ecc. i big diventano sempre più big e gli indipendenti devono fare molta fatica. Però tutto mi sembra tornare a quando avevo sedici anni e l’hip hop era una musica senza certezze, ma solo voglia di esistere. Questo mi ha fatto decidere di rimettermi in gioco ripartendo da capo e “Marmellata” è il primo step. Per il disco non dico ancora nulla ma la prossima uscita su cui stiamo finendo di lavorare in questi giorni sarà un EP insieme agli amici del Bolla Trio in cui accosteremo jazz e rap. Abbiamo già avuto modo di testare l’unione su qualche palco tra cui quello del Blue Note di Milano e la cosa ci piace molto. Lo ascolterete presto.

 

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