- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 19/03/2021

Abbiamo intervistato Deadennea e Zanna, giovani artisti (oltre che grandi amici) la cui collaborazione è sfociata in “Cielo”, brano edito per la label pavese 010.
Ciao ragazzi, e benvenuti su Primo Ascolto. “Cielo” è finalmente fuori, e l’hype creato dai vostri profili social non ha tradito le attese. Com’è nata la vostra collaborazione?
D- io e Za ci siamo conosciuti al Cairoli, per sbatti vari miei è finita che viviamo nello stesso paese; quindi più che collaborazione credo sia amicizia, da cui poi (fortunatamente) scaturisce anche dell’arte. “Cielo” è nata circa un anno fa in una notte di quarantena non rispettata: è stata spontanea, volevamo parlare delle ragazze che più hanno influenzato il nostro passato/presente (nel bene e nel male) e magari nel mentre farne saltar fuori qualcuna nuova. Alla fine le canzoni tristi sono un ottimo compromesso.
Z- La nostra collaborazione non è mai nata, a dirla tutta, perché abbiamo iniziato a fare musica insieme già anni prima di pubblicare un brano o anche solo di dire in giro che avevamo il sogno di fare i cantanti… È venuto tutto molto spontaneo, era una delle ultime sere pre quarantena a marzo dell’anno scorso e, nonostante le centinaia di canzoni insieme, questa è la nostra preferita ma non pensavamo che prima o poi sarebbe uscita davvero: per questo “non lo so se usciamo”.
Il brano racconta di turbamenti sentimentali tipici dell’età post-adolescenziale: sono state riportate emozioni realmente provate, oppure vi siete lasciati ispirare dal vostro immaginario?
D- Vita vera, io preferirei fosse solo immaginazione, Za non credo. Peró alla fine è questo il patto fondamentale, no? Parlare di robe vere. L’empatia delle persone permette di capire quando un testo è sentito. Non dico di aver scritto una poesia, ma quantomeno ho tirato fuori del bello dal dolore. Un sacco di ragazzi (coetanei o meno) hanno provato/provano o proveranno sulla propria pelle quanto una persona possa stravolgere (sempre in bene e in male) la tua vita. C’è gente che per una ragazza ne esce veramente matta, volevamo raccontare la nostra “pazzia” da 21esimo secolo.
Z- Non ho mai scritto per immaginari o pensando alla vita di altri… Riesco solo a scrivere turbamenti ed emozioni miei, tanto è vero che questa canzone l’ascolto sempre con un preciso nome in testa..non riuscirei mai a scrivere cose che non ho visto o non ho fatto in prima persona.
Mentre il nome di Zanna circola già da qualche mese, per Deadennea si tratta del debutto assoluto, edito per la giovane label 010: com’è maturata questa sinergia con l’etichetta pavese?
D- È il mio esordio su Spotify e sono ben contento di farlo con mio fratello, ma tra me e 010 la collaborazione va avanti da parecchi mesi, via canale YouTube. per quanto riguarda la sinergia matura e basta: serve tempo per conoscersi e ancora di più per pensare in sincro. Dietro a “Cielo” ci sono un sacco di pezzi scartati, insicurezze e tentativi. Da quando Saggio (therealsaema) mi scrisse un annetto fa per complimentarsi (dando poi inizio alla collaborazione con Fra e 010) abbiamo avuto modo di incrementare l’intesa professionale. A livello personale, ovviamente per le leggi della provi, già lo conoscevo dal 2014. “Cielo” è una bandierina all’inizio del percorso, la prima canzone che effettivamente mi fa pensare di poterlo fare sul serio. Prima di parlare di maturità effettiva ne passerà.
Qual’è il vostro giudizio attuale sulla scena rap italiana, e cosa ne pensate del movimento drill che sta ultimamente prendendo piede tra i vostri colleghi?
D- Penso che in italia ci sia tanto odio. La gente non sopporta sè stessa e sforna giudizi su tutto, limitando qualsiasi ambito della crescita. Se in giro ci fossero meno persone del cazzo (pare un’ovvietà ma è così) avremmo una scena musicale top. A livello di veterani siamo messi benissimo, i pionieri italiani hanno influenzato una generazione. Le nuove leve c’hanno una fotta addosso che pare possano mangiarsi il microfono. Non capisco i detrattori della drill italiana, specialmente se penso che in Italia l’80% delle persone crede che un pezzo sia drill solo quando ha il pattern di bassi alla Pop Smoke. Odiano quel che non conoscono o non possono attualmente capire, poi come nel 2016 puntialmente se la prendono nel culo. Finché resti vero e coerente, vivi fuori dallo schermo e ti impegni seriamente in ció che fai hai il mio supporto, che tu faccia drill o K-Pop.
Z- Qui ci sarebbe da dilungarsi, perché ritengo che alcuni esponenti (famosi ma sopratutto non ancora molto rilevanti nella scena) non si approcino nel modo corretto al genere che prima di tutto richiede “VERO”, richiede “REAL”, e spesso vedo non combaciare quasi per niente personaggio e persona. Musicalmente, tranne alcuni casi, però penso che sono molto forti e con un bel sound, e perché no, alcuni me li ascolto anche ben volentieri! Per concludere non voglio puntare il dito o giudicare nessuno però io vado a dormire con la coscienza apposto perché so di essere vero e di essere me stesso mentre alcune copie che vedo in giro non penso che possano dire ciò.
Ultima domanda, prima di salutarci: quali sono i progetti per il futuro di Deadennea e Zanna?
D- Sicuramente un disco, di mezzo ci mettiamo un po’ quel che viene dall’onda.
Z- Spero in un disco o un EP entro fine di questo anno o massimo del prossimo (Covid permettendo) ma sicuramente non mancheranno i singoli, spero almeno uno al mese e sempre Covid permettendo. Un saluto a tutti, spingete “Cielo”! Grazie di cuore per l’intervista. Chill.
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