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CINQUE CHIACCHIERE CON… I RADIOCARMA

A pochi mesi dall’uscita delle loro prime release discografiche, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro… anzi cinque chiacchiere con i Radiocarma, band salentina in rampa di lancio e con in cantiere la prima raccolta d’inediti.

Ciao ragazzi, benvenuti su Primo Ascolto. Sul web è davvero difficile trovare qualche info aggiuntiva su di voi, quindi lasciamo volentieri spazio alle presentazioni della band.

Radiocarma nasce nel maggio del 2019 dall’incontro di quattro musicisti leccesi, Giammarco Spedicato, Michele Dell’Anna, Piero Molendini e Fabrizio Petrelli, avvenuto nel circuito delle cover band che animano le serate live della scena musicale salentina.  Dopo tante esibizioni dal vivo nei locali storici di Lecce, abbiamo deciso di investire tutte le nostre risorse in una sperimentazione che ha come oggetto la musica inedita.

Se vi chiedessimo d’indicare un nome che ha influenzato profondamente il vostro approccio nei confronti della musica, chi vi verrebbe in mente? 

Le influenze sono decisamente quelle non del pop britannico, fatto di chitarre ruvide su linee armoniche che non disdegnano, tuttavia, accenni melodici. Quattro nomi su tutti: Oasis, Blur, Placebo e Radiohead.

I singoli ad oggi apprezzabili su Spotify hanno come fil rouge il coinvolgimento sentimentale. Cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro dei Radiocarma? Vi manterrete su quella linea?

I testi spaziano dal tormentato tema della difficoltà dell’uomo nelle relazioni interpersonali, siano esse d’amore o d’amicizia, fino a toccare altri temi che suscitano comunque una forte emotività e che emergeranno chiaramente all’interno del disco che conterrà dieci tracce e che stiamo ultimando.

È difficile riuscire a proporre la propria musica dal vivo in Salento?

Prima dell’emergenza sanitaria a Lecce la maggior parte dei locali ha sempre prediletto le cover e  le tribute band. La musica inedita ha sempre stentato a trovare lo spazio che si merita per un approccio sbagliato dei gestori che temono che suonare canzoni poco note possa annoiare gli avventori. È una questione culturale, purtroppo.

Che sensazioni sta lasciando questa maledetta pandemia sui Radiocarma, e che strascichi potrebbe portare sulla musica italiana in generale?

 La musica non si fermerà. La gente continuerà a fruirne in radio e sulle piattaforme digitali. Dal punto di vista di noi musicisti, tuttavia, è frustrante l’idea di non potere fare i live. Siamo sospesi e l’incertezza domina sugli altri sentimenti. In fondo al cuore pensiamo che quando ripartiremo ci sarà tanta voglia e bisogno di musica e più opportunità per tutti. Quindi teniamo duro.

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