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Cinque chiacchiere con… Lorenz Frame

Abbiamo intervistato nuovamente i Lorenz Frame, band milanese attualmente in rampa di lancio con il quarto singolo della loro giovane carriera discografica: “Cuori di fragola” è difatti disponibile sulle principali piattaforme streaming dallo scorso venerdì.

Ben ritrovati, ragazzi! I risultati ottenuti da “Tempi Moderni” a livello di streaming sono considerevoli, e lasciano intravedere un futuro roseo: merito di una campagna promozionale oculata, ma soprattutto di una tangibile meritocrazia che va a premiare le vostre capacità. C’è brama nei Lorenz Frame di raggiungere risultati numericamente importanti al momento?

Per quanto la nostra musica venga fatta principalmente per farci star meglio, senza pensare troppo a quello che potrebbe piacere o meno, non possiamo però negare che sia gratificante riuscire ad ottenere buoni numeri nel mondo musicale attuale. L’ambizione sicuramente rimane quella di riuscire ad arrivare alle orecchie sempre di più persone e tornare a suonare dal vivo per divertirci ancor più di prima, sia con le persone che ci seguivano in passato, sia con quelle che ci hanno scoperto recentemente.

Cuori di fragola” è il vostro quarto singolo, che torna a trattare argomenti più passionali. I vostri testi nascono da esperienze di vita vissuta o vengono corroborati dall’immaginazione?

Sempre e solamente di vita vissuta. Non ci piace parlare di cose che non abbiamo vissuto realmente sulla nostra pelle, sarebbe peraltro una forma d’ipocrisia che non vogliamo assolutamente si immischi nelle nostre canzoni. Nel bene e nel male siamo e saremo sempre sinceri, a costo di farci amare, odiare, venerare o insultare. I Lorenz Frame sono quelli che sentite nelle canzoni.

Musicalmente parlando, invece, a chi s’ispirano i Lorenz Frame? Avete uno stile talmente variegato che rende difficile l’individuazione di punti di riferimento…

Ognuno di noi viene da un background musicale proprio, all’inizio infatti è stato divertente unire le nostre influenze per creare il sound dei Lorenz Frame. Se dovessimo dire qualche nome conosciuto, forse i Daft Punk, Red Hot Chili Peppers, e The Weeknd, ma ce ne sarebbero molti di più. Magari alla prossima occasione ci prendiamo una domanda solo per quelli, anche se essendo in cinque potremmo andare davvero per le lunghe…

Nella precedente intervista abbiamo parlato del fondamentale apporto del producer Yazee al progetto Lorenz Frame: a livello discografico, invece, pensare di affidarvi ad un etichetta per le future release?

È capitato di essere stati contattati da alcune etichette indipendenti, ma non ci sembravano fare al caso nostro, così abbiamo preferito andare avanti per la nostra strada. Certamente qualora domani ci contattasse un’etichetta desiderosa di lavorare perché appassionata al progetto, professionale e ambiziosa come noi, non diremmo mai di no.

A proposito di progetti futuri, la vostra tabella di marcia cosa prevede nel prossimo periodo, discograficamente parlando? Siete più propensi ad affidarvi alla pubblicazione di un EP o di un progetto più corposo?

Prima della pandemia avevamo pensato a due EP da diluire nel corso del 2020. Poi tutto è cambiato, abbiamo scritto tanti nuovi brani, altri invece ne abbiamo scartati, quindi ci auspichiamo di pubblicare un vero e proprio album tra settembre e ottobre dell’anno prossimo. Tra marzo e maggio però vorremmo prima pubblicare uno o due nuovi singoli a cui stiamo lavorando proprio in questi giorni.

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