- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 16/05/2021

Abbiamo intervistato Riccardo Pizziconi, artista romano fuori da pochi giorni con il brano “Nebbia“.
Una vera e propria svolta artistica, che vede finalmente Riccardo cimentarsi come interprete solista dopo una lunga gavetta.
Ciao Riccardo, e benvenuto su Primo Ascolto. “Nebbia”, il tuo nuovo singolo, è fuori da qualche giorno, e va ad impreziosire una discografia ad oggi piuttosto ristretta: come spieghi questa tua tardiva esigenza cantautorale?
Un esigenza cantautorale c’è sempre stata, è uno dei modi più semplici per me che mi permettono di comunicare tutto quello che sento, che ho da dire. Sono stato per molti anni insicuro su quello che scrivevo, ma poi grazie a un grande aiuto da parte di mio fratello Fabrizio e di Luigi Caputo (che sono e saranno sempre i miei maestri) sono riuscito a formarmi artisticamente e ad essere più sicuro dei miei mezzi e di quello che sono capace di fare. Ovviamente la strada è ancora lunga però adesso mi sento più sicuro di me e consapevole che posso anche io ritagliarmi uno spazio nel mondo della musica
Nel tuo nuovo brano descrivi un forte disagio esistenziale, raccontandolo in terza persona: è una situazione che ti ha toccato da vicino?
Il testo della canzone oltre che a me è stato scritto da Danilo Mastrototaro. Tutto è partito da un momento che ha toccato da vicino entrambi. Tutto è partito da una considerazione “non è possibile capire una donna in tutta la sua essenza, però se vuoi che faccia parte della tua vita devi sforzarti di comprendere i suoi pensieri, i suoi stati d’animo, insomma cercare di comprenderla in tutto. Questo ovviamente vale un pò per tutti, cercare sempre di comprendere e non giudicare subito.
Il tuo percorso artistico ti ha visto militare in diverse cover band, lasciandoci presagire forti influenze nel tuo approccio cantautorale che in realtà non abbiamo mai distintamente avvertito.
Quali sono i tuoi modelli d’ispirazione in campo musicale?
In una Canzone o in un artista ascolto principalmente come riesce a comunicare quello che scrive a prescindere dalla musica, poi certo anche la musica deve creare l’atmosfera giusta affinché tutto vada verso la stessa direzione. I miei modelli sono Mannarino, Fabrizio Moro, Rino Gaetano, un pò tutto il cantautorato italiano
Nei tre brani che fino ad oggi hai dato alla luce hai sempre puntato molto sulla componente emotiva trasmessa dall’intensità vocale: quanto è importante nella tua concezione di musica questo aspetto? Sappiamo che hai lavorato molto sullo sviluppo delle tua capacità canore….
Quando canto una canzone mi devo emozionare io per primo e per farlo ho bisogno di una componente emotiva nell’interpretazione che riesca ad esprimere oltre alle parole le mie emozioni. Ho lavorato molto sull’interpretazione per cercare un mio modo di comunicare, che reputo più importante dell’aspetto tecnico vocale, almeno nelle mie canzoni…
Concludiamo con una domanda semplice, se non fosse tanto infausto il periodo storico che stiamo vivendo: cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro prossimo di Riccardo Pizziconi?
Per il momento sto lavorando ad un Ep che includerà questi tre brani usciti, sarà un Ep che si svilupperà principalmente sull’aspetto emotivo, sperando prima possibile di poterlo portare live quando sarà tutto finito, o quando almeno ci daranno la possibilità di essere liberi..
Tags: intervista, nebbia, Riccardo Pizziconi