- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/04/2020

Pochi giorni fa ha visto la luce uno degli album più attesi del momento, che corrisponde al primo progetto esteso congiunto di Claver Gold e Murubutu: “Infernum” è stato infatti pubblicato sulle principali piattaforme streaming lo scorso 31 marzo, a circa un anno di distanza dagli ultimi lavori da solista dei due artisti.
Come suggerisce il titolo l’album ha l’ambizioso obbiettivo di ripercorrere in chiave rap l’Inferno di Dante, narrandoci le gesta e l’introspezione dei personaggi e traslando l’opera ai giorni nostri: il risultato è esilarante, grazie agli incastri eclatanti di liriche forbite ma attuali, e che mai annoiano; le produzioni sono per la maggior parte scandite da un rap riflessivo, tranne che per la trap abbozzata (certamente non a caso) nel brano “Inferno”.
Incontreremo l’amore, il risentimento, l’introversione, ma anche tanta cronaca letteraria ben focalizzata: Claver Gold e Murubutu hanno basato le loro carriere sulla caparbietà dei testi, poco melodici (purtroppo) ma molto concisi, e “Infernum” non fa altro che confermare la proclività dei due artisti.
TRACCIA PREFERITA: MALEBRANCHE
Tags: claver gold, infernum, murubutu, recensione