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Coez: From The Rooftop 2 | Recensione | Primo Ascolto

 

Abbiamo aspettato sei anni per “From The Rooftop 2”, concept musicale di Coez avviato nel 2016, che celebra l’atmosfera provocata dalle versioni acustiche di brani dell’artista stesso e alcune cover, il tutto con la cornice suggestiva di un tetto di Roma.

L’EP, composto da sette brani, si apre con “È sempre bello”, che già ci provocava sensazioni di stomaco attanagliato nella sua versione originale, ma in questa versione acustica ci sembra quasi che Coez la stia cantando al nostro orecchio: sta dicendo proprio a noi che con il sole è bella anche Milano, e ci lasciamo cullare fino a raggiungere “Fra le nuvole pt. 2”. Quella sensazione di perdersi tra la nubila è qualcosa che solo poche persone riescono a donarci, quando siamo così leggeri che anche i pensieri più cupi e bui vengono spazzati via da una granitica verità: non siamo soli, c’è sempre qualcuno che ci aspetta a casa, ovunque esso/a sia.

Arriviamo alla prima cover, “Nei treni la notte”, insieme all’autore del brano Frah Quintale, in cui Coez aggiunge il suo tocco duro e malinconico a quello devastante e fragile dell’artista bresciano facendoci sentire allo stesso tempo più leggeri e più pesanti, consapevoli delle nostre emozioni. “Fuori orario” di Guè ci riporta al Silvano delle origini, che sputa verità e si contrappone totalmente alla successiva “Margherita”, con Ariete. Una delicatezza impalpabile ci invade e ci accoglie, facendoci andare alla deriva verso “Le luci della città”, che ci trascina in un baratro emotivo degno solamente di un vero salto nel vuoto. “Essere liberi” chiude l’EP e ci restituisce una speranza, anche se nulla ha senso, troveremo una risposta dentro di noi…prima o poi.

Con “From The Rooftop 2” Coez aveva altissime aspettative da soddisfare, dunque non è riuscito a sostituire in toto il suo predecessore nel nostro cuore: forse siamo noi troppo esigenti, ma ci manca quella sensazione di bisogno e necessità di esprimersi dell’artista che ci ha fatto amare il primo capitolo. Rimaniamo quindi appagati, ma a metà, come in attesa.

TRACCIA PREFERITA: “Le luci della città”

 

TESTI
4/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
3.2/5

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