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Con “Sex Festival” Villabanks perde la propria unicità a favore dell’ascoltatore medio [RECENSIONE]

Nei dischi precedenti Villabanks è stato capace di catturare l’attenzione del pubblico grazie ad un linguaggio semplice, diretto e soprattutto esplicito. Nei brani, infatti, i riferimenti al
sesso hanno spesso contornato le strofe, e proprio questo argomento è il perno centrale di “Sex Festival”, la nuova fatica del rapper di origini romagnole.

Il disco possiamo definirlo un concept album – anche se solitamente i temi trattati in questo tipo di lavori sono più seri – e nel corso delle tracce l’artista esprime la propria visione su un
tema che in Italia sembra ancora essere un taboo.
Il lavoro è molto diverso dai precedenti: le sonorità trap sono state accantonate del tutto (giusto qualche richiamo) e sono state sostituite da quelle reggaeton, che spiccano
maggiormente; i brani perdono quell’aura cafona tipica delle tracce più vecchie, diventandocosì più leggere ed adatte all’orecchio del grande pubblico.

Allo stesso tempo, però, Villa perde un po’ di originalità nell’esecuzione delle strofe: i flow sono molto semplici, con poche variazioni, e le melodie intonate nei ritornelli a volte danno quella sensazione di “già sentito” (“Essere Me”).
In generale le tracce sono equilibrate, nessuna prevale sull’altra e l’assenza di un vero e proprio banger dimostra la volontà dell’artista di concentrarsi sul mandare un messaggio
piuttosto che fare la classica hit per salvare l’album.

La lunghezza ridotta dei brani è stata calibrata in maniera corretta, rendendo “Sex Festival” scorrevole e impostato come fosse una playlist. Drake, in America, ha dimostrato che questa formula è vincente, e aiuta le piattaforme di streaming a diffondere con facilità la propria musica.

Il disco segna un punto di svolta nella carriera del rapper, il quale deve però lavorare maggiormente sulla sua unicità per potersi differenziare da tutti quegli artisti che si stanno
allontanando dal rap per abbracciare generi di più facile comprensione.

TRACCIA PREFERITA: “Jamaica”

TESTI
3.2/5
MUSICA
3.2/5
ORIGINALITA'
2.7/5

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