- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 02/05/2020

Insolitamente in anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista, Cribbio ha partorito il suo album d’esordio “Disagio”, otto brani autoprodotti e unplugged in cui chitarra e voce fungono da elementi cardine dell’intero lavoro
Un progetto cantautorale basato sul l’intensità delle liriche, perennemente introspettive e riflessive ma con punte di sofferenza (“Paralisi” docet): il groove velatamente ipnotico dell’album va in soccorso delle linee melodiche di Cribbio, poco variegate e stabilmente nei pressi della confort zone dell’artista.
“Disagio” lo consigliamo ai cultori dei testi, oltre che ai fanatici della musica acustica:non è un prodotto di nicchia, ma nennmeno un progetto alla portata di tutti.
TRACCIA PREFERITA: CEMENTO
Tags: cribbio, disagio, recensione