- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 09/03/2023

Spesso il grande pubblico pensa erroneamente che gli artisti giovani non siano in grado di esprimere emozioni intense e strutturate all’interno dei propri lavori, limitandosi a esprimere un’attitudine alla vita particolarmente superficiale. Ascoltando “Solo Francesco” di Crytical questa convinzione tende inevitabilmente a sgretolarsi sotto la profondità intrinseca che si può percepire fra le righe dei brani.
L’artista, ex partecipante di Amici 21, esordisce con il suo primo album ufficiale, dopo l’uscita dei singoli “L’alba” e “Sarà il vento che fa male”. Il progetto contiene nove brani che delineano molto bene la figura dell’artista attraverso le sue riflessioni trasposte in musica. Ad esempio all’interno dei già citati pezzi “L’alba”, “Sarà che il vento fa male” o “Le mie parole sono armi” il cantante racconta alla perfezione il core del progetto, basato ampiamente sulla sua figura di artista e il suo approccio all’esistenza.
Non mancano le analisi dei suoi rapporti relazionali in “Hai vinto tu” o i pensieri sull’amore come nel brano “Scappi da me”, dove il punto di vista romantico lascia il posto ad una riflessione originale concentrandosi su ciò che l’amore toglie ad una persona, non su ciò che apporta. La profondità maggiore, probabilmente, è raggiunta nel pezzo “Francesco”, nome del giovane artista. In questo testo, infatti, l’autore si racconta senza filtri di alcun genere: un brano in cui Crytical parla con sé stesso, aprendosi e sviscerandosi senza alcun limite.
“Solo Francesco” è un progetto che stupisce positivamente per profondità, originalità e capacità di scrittura mostrate da un artista di appena diciotto anni. Bravo: la strada tracciata fa presupporre grandi aspettative per i prossimi lavori.
Traccia preferita: “Francesco”
Tags: Crytical, recensione, Solo Francesco