- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 19/10/2022

Uno dei progetti più controversi giunti recentemente in redazione è senza dubbio “DISPREZZO X L’UMANITÀ“, il breve concept EP di Bryan Triplo Six e Cyan2707, con quest’ultimo che ha curato in toto la parte produttiva del lavoro.
In poco più di dieci minuti gli artisti provano a catapultarci in un mondo che, inconsciamente, è anche il nostro, con l’ausilio di generi più disparati la cui commistione farebbe rabbrividire qualsiasi purista: nel progetto è infatti percepibile del rap, della trap, del metal, ma anche sfumature di drum n’bass ed hyperpop, con un attitudine emo che riesce a non cadere nell’autocommiserazione.
Già, perché “DISPREZZO X L’UMANITÀ”, come dicevamo inizialmente, è un lavoro concepito con un fine ben preciso: l’obbiettivo è quello di mettere gli ascoltatori più giovani di fronte alla realtà dei fatti, smascherando il perbenismo ed evidenziando il lato più malvagio dell’essere umano.
Le distorsioni dell’intro fanno da preludio a “DISPREZZO” (featuring ShowS), senza dubbio il brano più rappresentativo dell’extended play: qui droghe, sesso, perversioni e cattive intenzioni trasmettono in maniera volutamente confusa lo scenario delirante con cui le nuove generazioni dovranno convivere; In “X”, con Spendz, il mood è più riflessivo, anche se l’anarchia della linea vocale e delle liriche utilizzate distoglie l’attenzione dal concetto di fondo.
I toni si placano definitivamente in “L’UMANITÀ”, in cui viene sfiorato un argomento delicato come la depressione ma soprattutto viene celebrata l’amore come possibile ancora di salvezza; il lavoro si chiude con il breve ma significativo outro di 30 secondi, che lascia un messaggio cinico ed inquietante all’ascoltatore: una riflessione inaspettata, che rende ancora più considerevole ciò che abbiamo appena ascoltato.
Il tentativo di Bryan Triplo Six e Cyan2707 è apprezzabile, soprattutto perché esula dal piattume a cui ci sta purtroppo abituando la musica mainstream; a livello musicale è però fin troppo sperimentale, dunque difficilmente fruibile dall’ascoltatore medio. Spesso è tangibile una mancanza di amalgama tra le voci e le produzioni, nonostante l’idea di base sciorinata in “DISPREZZO X L’UMANITÀ” sia assolutamente interessante.
Tags: Bryan Triplo Six, Cyan2707, DISPREZZO X L'UMANITÀ, recensione