- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 28/10/2022

Daniele Lazzarin è il vero nome di Danti, artista poliedrico, particolarmente celebre per essere il membro fondatore dei Two Fingerz, duo pop rap inattivo dal 2015. Esattamente sette giorni fa è tornato sul mercato discografico come solista proponendo la prima parte di “L’ultimo disco”, sottintendendo dunque l’uscita in futuro di ulteriori capitoli di questo progetto.
Al suo interno troviamo nove brani, alcuni conditi da collaborazioni decisamente variegate e capaci di impreziosire il progetto grazie alla grande mescolanza fra stili e abilità canore. Tutti i pezzi rappresentano alla perfezione l’artista stesso: fra sonorità ricercate e splendidamente traenti, anche grazie alla collaborazione di producer di grande qualità come Boss Doms, DJ Matrix e Biggie Paul, le barre sono come di consueto ampiamente infarciti di trick verbali, con cui Danti vuole confermare la sua poliedricità di paroliere oltre che giocare con modi di dire e citazioni, per arricchire i propri brani di cultura pop e divertimento.
Senza considerare gli inserimenti, come veri e propri easter eggs, di interventi particolari e inaspettati: basti pensare all’introduzione al brano “Solo con un tasto”, direttamente offerta da Maccio Capatonda con il sup tipico umorismo. Dalle atmosfere rock di “Esco” feat. Axos, alla malinconia di “Anna”, dallo street rap di “Power” in collaborazione con Inoki, al no-sense che Nello Taver porta nel brano “Solo con un tasto”, tutti i pezzi sono un segmento di un viaggio magnifico nella mente dell’artista, capace di analizzare i suoi interessi e i suoi problemi raccontando storie e punti di vista.
Danti è tornato con un progetto ben studiato e perfettamente strutturato, in cui si palesa un’ottima versatilità e grande varietà: “L’ultimo disco” soddisfa anche l’orecchio più esigente, lasciandoci in hype per l’atteso sequel.
TRACCIA PREFERITA: Power (feat. Inoki)
Tags: Danti, L'ultimo disco, recensione