- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 18/10/2021

David Gomez è un pianista e compositore maiorchino nato a Wattwil (Svizzera) che, con oltre 20 anni di carriera artistica internazionale, è riuscito intraprendere un percorso del tutto singolare nato dall’amore per il cenere contemporaneo, il classico, lo strumentale e il cinematografico. La propria carriera inizia con il periodo di formazione in Olanda, dove ha perfezionato i suoi studi al conservatorio di Rotterdam in pianoforte, tango per pianoforte e direzione d’orchestra. Il 15 ottobre, per la casa discografica “Blue Spiral Records”, ha rilasciato il suo nuovo album, intitolato “Spring in the Dark”.
In quest’ultimo progetto è proprio il pianoforte l’incontrastato protagonista: le sue delicate e sensibili melodie si dipanano delicatamente al di sopra di un tessuto orchestrale morbido, affidato soprattutto a strumenti cordofoni.
Un flusso sonoro dal carattere raffinato, elegante, abbraccia calorosamente l’ascoltatore fin dalla prima traccia, ovvero la titletrack; questa liricità iniziale, poi, pervade e innerva lo scorrere dell’intero album. Tra le diverse magie acustico-sonore che David ci ha regalato con “Spring in the Dark”, sicuramente da ravvisare sono gli intimissimi brani scritti su ritmo di danza (“La Valse De Viana”; “La Valse de Deborah” e “Mon Etoile”): qui, le melodie arrivano dritte al cuore, ci comunicano affetto, esperienze di vita, pensieri e riflessioni levigate.
David Gomez è un artista a tutto tondo: per lui l’amore è musica e la musica è amore. In “Spring in the Dark” infatti è il suo strumento, il pianoforte, che, assieme al sostegno di altri strumenti, si fa carico di ciò che David vuole comunicare all’ascoltatore, e lo fa con una sincerità disarmante difronte alla quale noi non possiamo fare se non ascoltare e cercare di comprendere quanto questa musica ci voglia comunicare.
TRACCIA PREFERITA: Spring in the dark
Tags: David Gomez, recensione, Spring in the dark