- per Antonio Contu'
- in Novità
- on 02/12/2021

Abbiamo intervistato nei giorni scorsi il cantautore mantovano classe ’91 Deci (all’anagrafe Francesco Merlotti), fuori da poche settimane con il brano “Invisibile” che corrisponde al suo esordio discografico assoluto.
Ciao Francesco, benvenuto su Primo Ascolto. “Invisibile” sancisce il tuo debutto discografico, dopo esserti affermato negli ultimi mesi nel mondo delle cover. È stato complicato decidere di esordire con un brano così delicato ed impegnato?
Ciao! Grazie, è un piacere poter fare una chiacchierata con voi. “Invisibile” è il mio primo inedito, scritto con Andrea Amati e prodotto con Fabio Vaccaro e Lorenzo Sattin. Esordire con un tema così delicato è stato sicuramente impegnativo, tuttavia grazie all’esperienza delle persone che hanno lavorato con me a questo progetto è stato tutto molto naturale. Essendo il mio primo inedito sono davvero felice della riuscita finale.
Nel testo sembrerebbe che la solitudine sia stata il fattore scatenante di questo tuo nuovo disagio esistenziale, considerato anche il periodo storico in cui è emersa. È un qualcosa che ti senti di confermare o pensi ci sia dell’altro?
La solitudine va a braccetto con la depressione, probabilmente perché ci si chiude in se stessi e difficilmente si chiede aiuto quando ci si trova in questa situazione. Nel brano faccio riferimento ad un momento molto buio della mia vita durante gli anni dell’università; ho faticato molto per uscirne, e purtroppo nel fatidico Marzo 2020 ho rivissuto un po il fantasma di questo grande momento di disagio passato. Fortunatamente scrivere e cantare questo brano mi ha aiutato molto ad esorcizzare la paura di ricaderci dentro.
A proposito del testo, potrai sicuramente affermare che la collaborazione con Andrea Amati infonde prestigio e qualità a tutto il pezzo. In quale occasione hai avuto modo di conoscerlo?
Ho avuto la fortuna di conoscere Andrea grazie alla mia insegnante di canto, Luisa Malaspina; lei mi ha messo in contatto con lui perché volevo provare a scrivere qualcosa ed uscire un dalla “comfort zone” delle cover, che per quanto siano belle e difficili da interpretare, comunque sono lavori di qualcun altro. Io volevo invece fare qualcosa di mio, cercando di inserire in un brano un po’ del mio mondo e del mio vissuto. Avendo tuttavia poca esperienza nella scrittura, mi sono avvalso dell’aiuto di un professionista come Andrea, e la differenza si vede a vista d’occhio. Senza Andrea il risultato sarebbe stato sicuramente peggiore, o comunque non sarei riuscito ad esprimermi in maniera così efficace.
Passiamo all’attualità musicale, dato che l’autunno è la stagione in cui sbocciano i talent show. Considerata la tua passione per le cover hai mai pensato di tentare ad intraprendere quel percorso?
Si, ci ho pensato parecchio. I talent show sono un ottimo strumento per gli emergenti, danno la possibilità di avere un enorme visibilità. Tuttavia credo che siano anche un arma a doppio taglio: già e difficile comunque competere con moltissimi talenti emergenti, quindi arrivare ad essere selezionati di per se è già un percorso arduo, ma più di ogni altra cosa credo che sia cruciale arrivare ad un talent show con un immagine molto forte, un progetto musicale già avviato, se non concluso, e con buone conoscenze già alle spalle. Queste regole dovrebbero valere per ogni bravo artista, a meno che tu non sia un genio assoluto, ma quelli sono perle rare. Io non mi sento un genio assoluto, e ho molte cose da imparare, quindi per il momento preferisco farmi conoscere pian piano, senza correre troppo.
In conclusione, quali sono gli obbiettivi artistici di Deci, e cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro? Pensare ad una raccolta d’inediti può sembrare prematuro, ma in realtà tra studi ed autodidattica tu hai già fatto una discreta gavetta…
DECI sta cercando di costruire un suo progetto musicale. Al momento ho già due inediti in cantiere, uno di questi è sempre con la collaborazione di Andrea Amati, l’altro invece è un brano molto importante perché doveva essere destinato ad un Big Italiano, ma per qualche strano percorso astrale è arrivato a me. Io sento moltissima responsabilità verso questo brano, spero di poterlo rendere al meglio. Per il resto ho in cantiere altri inediti con altri studi, l’idea è di arrivare ad un EP da poter presentare, con un idea musicale ben precisa. Vediamo cosa riuscirò a realizzare, intanto fatemi un “in bocca al lupo” ☺.
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