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DIODATO – CHE VITA MERAVIGLIOSA [RECENSIONE]

Antonio Diodato, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, ha pubblicato lo scorso venerdì il suo quarto progetto inedito, a distanza di poco più di tre anni dal precedente “Cosa siamo diventati”, apprezzato dalla critica ma non altrettanto premiato dai resoconti delle vendite. 

“Che vita meravigliosa” ha visto la luce nuovamente per gli amici di Carosello Records, che ancora una volta documentano di averci visto lungo: lo dimostrano le apprezzatissime release di artisti del calibro di Coez o Federica Abbate, solo per citarne alcuni, o la recente uscita di Wrongonyou, tra le maggiori promesse del panorama musicale nostrano. 

L’album si apre con la titletrack “Che vita meravigliosa”, che espone le sfaccettature dell’esistenza ma sopratutto dei sentimenti che la caratterizzano: il brano, pubblicato lo scorso novembre, ha anticipato l’uscita di questo progetto, risultando sin da subito convincente e capace di aumentare l’hype sul lavoro dell’artista; segue l’intensa “Fino a farci scomparire”, brano molto vivido che racconta il progressivo allontanamento di una coppia a causa di marcate e frequenti incomprensioni.

“La lascio a voi questa domenica” si propone sotto forma di un pop-cantautorale decisamente più incalzante, adatto al testo velatamente critico nei confronti dell’egoismo che pervade la società moderna; segue la splendida “Fai Rumore”, brano che ha trionfato nell’edizione sanremese appena conclusa: Diodato si dimostra un’artista raffinato e sensibile, che caldeggia il dialogo in un rapporto che rischia essere soprasseduto dalle incomprensioni.

Il quinto brano dell’album, “Alveari”,si poggia invece su sonorità elettropop sulle quali l’autore sceglie di utilizzare una linea melodica vocale quasi sussurrata, per rimarcare una fragilità emotiva; in “Ciao, ci vediamo” si torna a trattare di problematiche sentimentali, dettate questa volta da divergenze caratteriali su un attitudine rock maggiormente grintosa.

In “Non ti amo più” Diodato passa ad un pop dal fascino vintage, utilizzato per non rendere troppo tragico il completo svanimento del sentimento e dell’attrazione; “Solo” è invece un brano molto malinconico, che pone riflessioni su chi sceglie di isolarsi; “Il commerciante” è un pezzo cantautorale di caratura sociale, che critica implicitamente la globalizzazione tanto disprezzata da artigiani e piccoli imprenditori. 

Nella penultima traccia del progetto, “E allora faccio così”, Diodato torna ad utilizzare sonorità rock, adatte a motivare la voglia di una svolta da imprimere alla propria vita; chiude l’album “Quello che mi manca di te”, altro brano molto intenso ed emotivo dove nostalgia e malinconia prendono il sopravvento.

In conclusione “Che vita meravigliosa” può essere considerato la vera consacrazione di Diodato, quotato da sempre come artista di nicchia in rampa di lancio ma mai così mainstream da poter spaccare radio e classifiche; la nostra impressione è che l’artista possieda una sensibilità fuori dal comune, che unita alla spiccata attitudine cantautorale e all’esperienza accumulata riesce a toccare quelle corde emotive che solo i grandi maestri della musica italiana del passato erano capaci di brancicare. 

 

TRACCIA PREFERITA:  FAI RUMORE

GIUDIZIO FINALE
8/10
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