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Don Said: tHug EP | Recensione | Primo Ascolto

tHug” è il nuovo progetto di Don Said, il quale definisce questo raccoglitore di pezzi di vita “un respiro”, quello che prendi quando sei arrivato sull’orlo del precipizio e non sai se lanciarti nel vuoto o tornare indietro sui tuoi passi.

Il disco ci guida attraverso il flow sempre più tendente alle ritmiche indie pop del giovane artista catanese, che attraverso i suoi brani decisi e trasparenti ci canta la realtà e quanto può far male l’amore.

“Why not” è l’unico inedito dell’EP nonchè primo brano dello stesso, e ci introduce all’interno di una spirale di amore dipendente: “tutte le cose che non voglio fare, in realtà voglio farle con te”; mentre l’artista ci provoca a suon di “perchè no”, chiudiamo gli occhi e ci rendiamo conto che passiamo troppo tempo a soffermarci sulle difficoltà. Se per una volta invece di dire “non si può” dicessimo “why not”, cosa succederebbe?

Ci pensiamo mentre voliamo verso un tramonto sulla spiaggia e ci lasciamo cullare da “Tramonto lullaby”, dove Don Said, complice la produzione di Jiz, ci lascia malinconici ai piedi di un mare che ci bagna timido, quasi a ricordarci che, alla fine, tutte le nostre orme verranno trascinate via.

A cura di Jiz è anche “Girasoli”, in cui Don Said fa una lunga telefonata con l’ansia e prova a dare le spalle a chi lo fa soffrire, cercando di non cadere nell’oblio.
Di nuovo la fine di un amore in “Maglia 4XL”, in collaborazione con See Maw e con i suoi synth, mentre “Ricordi, millefiori” è uno spaccato sull’adolescenza di Don Said, sempre alla ricerca di qualcosa di meglio, provando ad evadere dalla realtà.

Chiude il progetto “LASCIAMI STARE”, in collaborazione con Collettivo e Reiven, che vede nuovamente la produzione di See Maw e sposa totalmente un’atmosfera pop punk, ribelle e liberatoria: una valvola di sfogo per la fine.

Don Said con “tHug” ha sicuramente messo un tassello importante sulla sua carriera musicale, sposando le sonorità del momento ed aprendo totalmente il suo cuore disperato all’ascoltatore, che non può fare altro che accogliere ogni singolo respiro dell’artista.

Traccia preferita: LASCIAMI STARE

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