- per Antonio Contu'
- in Senza categoria
- on 12/10/2020

Anche sul lato prettamente musicale Edoardo dimostra una spiccata poliedricità: prende difatti sempre più spazio l’utilizzo di synth e sonorità ricercate, estremamente originali, che riescono ad attirare l’attenzione dell’ascoltatore sin dalle prime battute.
BREVE BIO (A CURA DELL’ARTISTA)
“Venni al mondo diverse lune fa, quando le tasche della mia famiglia erano piene soltanto di aria e il rumore del soldo non si sapeva che suono facesse. Nutrito di vinili, di arte e di voci “leggere”, mi ammalai dell’incurabile virus del cantautorato di “rottura” e, intontito dalla febbre della passione, mi lasciai sopraffare dal Teatro Canzone. Folgorato, acquistai una sconsiderata chitarra che desse voce al mio insensato pensare e accompagnai quel suono con il fastidioso straparlare della mia bocca. Dopo un tempo senza tempo, immerso nel processo della procreazione cacofonica, plasmai di quelle tali stolterie che racchiusi in un album dal titolo poco serio di “Fumare per noia”. Attualmente gratto ancor più il fondo del barile, partorendo nuove meschinità musicali che, purtroppo, stanno vedendo la luce. Conscio del fatto che tali scempi non siano degni di esistere e di essere considerati “Arte”, avviso gli sprovveduti che possano essere incuriositi, che la mia “musica” era, è e sarà tutta una truffa.”
Tags: edoardo borghini, sei