- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 24/02/2022

A distanza di tre anni dal suo ultimo progetto discografico Elisa, dopo la superba prova di Sanremo, unisce le sue due anime musicali: quella italiana, emotiva e profonda, e quella inglese, più soul e rock, nell’album “Ritorno al futuro/Back to the future” in cui raccoglie 25 inediti suddivisi in due dischi.
Numerose sono le collaborazioni tra cantanti, musicisti e produttori che Elisa ha coinvolto per questo progetto che scava all’interno della sua anima e la esorta a rompere gli schemi e ad uscire dalla comfort zone, come ad esempio Rkomi, Elodie, Giorgia, Roshelle, Jovanotti, Michelangelo o Shablo: ognuno con il suo background musicale, che si amalgama perfettamente con la poliedricità della vocalità di Elisa.
“E come ogni volta che scrivo di getto, seguo l’istinto, seguo l’impulso”, canta Elisa in “Non me ne pento”: l’istintività è sempre stata una delle caratteristiche predominanti dell’artista, che ha fatto della libertà il suo tratto distintivo; “siamo le onde, siamo le onde, di un mare grande” racconta in “Palla al centro” ft. Jovanotti, a sottolineare questo desiderio di seguire la propria strada, evitare di rifare sempre gli stessi errori, ritornare ad un futuro senza limiti, lasciando indietro il superfluo e “dirsi che va tutto bene, darsi il tempo di cadere, di guardare un po’ più in là” (“Chi lo sa”).
Dentro di noi esistono diverse personalità, ed Elisa riesce ad esprimere le sue trattando i temi che le stanno particolarmente a cuore: non solo emozioni, sogni, illusioni, ma anche sostenibilità, o temi sociali e attuali come la crisi di identità che le generazioni odierne si ritrovano ad affrontare, di fronte ad una società che è cresciuta in modo disomogeneo e rapido, senza lasciarci il tempo di crescere con lei (“Let it go waste on me, Fire, Fuckin’ believers”).
Elisa premia la nostra attesa regalandoci addirittura due album, profondamente diversi tra loro ma connessi in modo viscerale: “Ritorno al futuro” e “Back to the future” raccontano della stessa artista, che di nuovo si mette in gioco e ci regala “Quello che manca”.
TRACCIA PREFERITA: Non me ne pento/Domino
Tags: Back to the future, Elisa, recensione, Ritorno al futuro