- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 22/05/2019

Drimer, al secolo Francesco Marchetti, nonostante la nostra dedizione per il genere e le novità in generale, è un nome che fino ad ora ci è sfuggito. Effettivamente, nella vasta densità di rapper e derivati attualmente in circolazione, non dev’essere per nulla facile essere presi in considerazione: Drimer c’è riuscito, rendendo ”La prova vivente” il miglior progetto emergente della settimana.
Sono ben quattordici i brani sciolinati con tempra dal rapper originario di Trento, coaudivato dalle produzioni (davvero, davvero egregie) del dj Ric De Large, che spazia da sonorità hip-hop quasi old school a pezzi più trap, ben strutturati.
L’album si apre con ”Scrivo facile”, che come da titolo fa riferimento alla semplicità di esposizione delle sue barre, per apprezzarne meglio i contenuti; segue ”Siamo qui per cambiare”, che esorta se stesso a rimanere sul pezzo e migliorare, per ambire ad un posto di maggior rilievo nella scena rap italiana.
Terza traccia dell’album è ”IMHO”, dove l’artista mette in mostra il suo flow a tratti disarmante, celebrando le sue notevoli abilità; tematiche che ritroviamo anche in ”Ultimatum”, dove spalleggiato da Mattak e da un Egreen in grande forma si tende ad accantonare provvisoriamente la forte umiltà riscontrata nei primi brani, per lasciare spazio ad una meritata decantazione delle proprie competenze.
In ”Non dirmi niente”, Drimer comunica candidamente di non aver bisogno del giudizio altrui, cercando di mantenere le distanze dall’invidia e dalla malevolenza delle persone, come ribadito anche in ”Serpenti” ed in ”Fregauncà”, quest’ultima in collaborazione con un sempre grintoso Nerone.
”Fai da te” fa emergere invece la soddisfazione del giovane artista trentino nell’ottenere gli obbiettivi prefissati, senza aver bisogno della classica spintarella; con ”Nuovo mondo”, Drimer (su di un beat molto trap) esprime gratitudine verso il suo essere rapper, che gli crea l’apertura di continui e moderni orizzonti mentali.
La decima traccia dell’album, ”Il prossimo passo”, è probabilmente il brano più introspettivo di questo lavoro: il giovane Francesco racconta di come l’esperienze accumulate nel corso della vita gli abbiano insegnato come comportarsi, come agire, e cosa volere dalla propria esistenza; la successiva ”Business class” narra invece la sensazione di elevazione e confort provata dall’autore durante la stesura dei brani, peculiarità che mette a proprio agio il giovane artista.
Con ”Nient’altro” Drimer si accontenta attualmente di quanto è stato capace di creare in questa fino ad ora breve carrriera: non sente infatti bisogno di nulla, se non di continuare a professare la sua musica e il suo credo fortemente hip-hop, ribadito in ”La prova vivente”, dove si scaglia nemmeno troppo velatamente contro lo sdoganamento e la commercializzazione del genere.
Chiude l’album la profonda ”Sono Pronto”: Drimer ha raggiunto la stabilità interiore ed una completa maturità personale ed artistica, regalandoci un testo piuttosto intrinseco ma sincero.
Siamo ben contenti di annoverare questo giovane artista tra le novità del rap italiano: è la dimostrazione di come la gavetta, se eseguita con tutti i crismi, può portare a raggiungere determinati obbiettivi in maniera soddisfacente. Rinnoviamo i complimenti a Drimer, nell’attesa di vederlo ulteriormente misurarsi su qualche traccia con i big del genere.
A proposito, dicono che nelle gare di freestyle il ragazzo spacca: beh, non stentiamo a crederci.
TRACCIA PREFERITA: IL PROSSIMO PASSO