- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 13/05/2022

Il primo amore non si scorda mai, nella vita come nella musica. A darci prova di ciò è il nuovo album di Emmez, artista friulano giunto all terzo long play in carriera: è difatti fuori da quest’oggi “Cuore di burro”, evocativo ed emblematico titolo del suo nuovo album che propone un vero e proprio ritorno al ritorno al passato, dopo la lunga parentesi rap che ha caratterizzato la maggior parte della sua carriera.
Il nuovo progetto si poggia infatti principalmente su sonorità punk rock, ma con diverse digressioni: alcuni brani, più energici, strizzano l’occhio al metal, come “U FCK”, con divertenti e originali giochi di parole al suo interno, mentre in altre tracce possiamo percepire l’impronta grunge, come nel caso “Weekendz” o “Toon World”, un pezzo molto particolare perché contenente vari riferimenti all’immaginario collettivo della cultura pop; Emmez, inoltre, non disdegna il recente passato, come dimostrano le contaminazioni rap presenti nella tiltetrack. Il livello produttivo del lavoro è complessivamente ottimo, per merito del minuzioso lavoro effettuato dal fidato producer Christopher WobbleSound che ha curato anche il precedente album “Soltanto un altro giorno”, anch’esso un progetto parecchio multiforme.
Le tematiche affrontate nei vari pezzi hanno come centro focale l’amore con le sue più varie sfaccettature, da quello romantico al desiderio per una passione non ricambiata, dal dolore per la fine di una storia alle lodi alla propria partner; non mancano pezzi più riflessivi, come as esempio “Il Cambio di Stagione”, brano d’apertura, oppure “PSP”, acronimo di Panchinari Starter Pack.
I brani, dieci in tutto, garantiscono un’ottima panoramica dello stile dell’artista e della sua visione sentimentale ed esistenziale, supportata da una voce ferma che si presta a vocalizzi inediti rispetto allo stile utilizzato da Emmez in precedenza.
“Cuore di burro” è un lavoro decisamente interessante che si va ad aggiungere al portfolio artistico del giovane Marzio, confermando le doti già mostrate in precedenza e espletando la sua visione della musica, da sempre avvezza a non farlo precipitare in banali compartimenti stagni.
TRACCIA PREFERITA: “Toon World”
Tags: Cuore di burro, emmez, recensione