- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/05/2021

In Italia, come in America, si sta creando una scena underground che si contrappone all’ondata trap da classifica, per merito di un ritorno al passato con beat classici e strofe contemporanee che rendono i prodotti freschi ed appetibili.
A poco meno di un anno da “Omicidio Di Gucci”, EP di cinque brani, Enema si affida per la prima volta a Dj Rogo per dare vita a “Sangue Sulla Seta”.
Il progetto si apre con “Kosovo AK”, brano sorretto da un loop dall’atmosfera claustrofobica in cui il rapper, accompagnato per l’occasione da Zeno TDM, sfoggia rime sognanti una vita agiata; questa impostazione viene replicata nel corso delle cinque tracce che compongono l’EP ma senza mai cadere nel ripetitivo, anzi utilizzando una vasta gamma di sonorità e flow in grado di intrattenere in maniera ottimale.
“LA Time” presenta un giro di basso vigoroso che permette di dare maggiore peso alle parole di Enema, il quale ancora una volta dimostra un amore viscerale per le liriche ad effetto; in “Cactus Jack” il rapper lancia alcune frecciatine ai colleghi che esagerano nel raccontare storie di criminalità, mentre in “Countach” esalta la propria figura con l’intento di distinguersi dalla scena: nella traccia infatti vengono rivolte diverse critiche a chi si atteggia da gangster, oltre a chi si fa portavoce dell’underground per giustificare i propri fallimenti. Il lavoro termina con “Merola”: qui i toni si fanno più malinconici per merito dei suoni sporchi di Rogo, su cui il rapper si lascia andare in un flusso di pensieri e riflette sulle differenze tra la lui e gli artisti che ostentano ricchezza.
Enema SDO e Dj Rogo fanno entrambi parte della Stoned Saints Records, e sebbene non avessero ancora collaborato assieme con “Sangue sulla seta” hanno dato vita ad un progetto solido, con una forte identità e un’alchimia invidiabile.
TRACCIA PREFERITA: LA Time
Tags: Dj rogo, Enema Sdo, Sangue sulla seta