- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 21/03/2022

“Tutto”, così si intitola l’EP di debutto di Evandro, giovane artista romano che abbiamo conosciuto dentro la scuola di Amici e che ci ha conquistato attraverso la sua irriverenza e sincerità. Dentro il nuovo progetto c’è proprio “Tutto”: racconti di spaccati di vita della generazione Z di cui fa parte, incertezze, paranoie e paure, ma anche amore, amicizia e accettazione.
“Baby che ne so, tu dici è andata così”: quante volte ci siamo resi conto di essere dentro una storia che stiamo semplicemente continuando a trascinare per abitudine, perché non sappiamo fare altro che continuare ad andare avanti e l’ignoto ci spaventa a morte? In “Massì, massì” Evandro si ritrova proprio in questa situazione, dando voce alla paranoia che gira dentro la nostra testa: e se poi stanno bene anche senza di noi? Che si fa? “Mi becchi per la strada, adesso neanche mi saluti, siamo sconosciuti, solo sconosciuti”: ed ecco che in “Troie!”, una storia tra due persone opposte, inevitabilmente, finisce male. Tra crisi generali sul futuro e la sua incertezza (“Tudo bem?”) e ricordi di momenti passati in cui gli eccessi sono i veri protagonisti (“Alison”) scivoliamo verso “Nodo alla gola”, brano figlio della pandemia e dell’isolamento dove la voce distorta di Evandro racconta della solitudine, di una Roma deserta e di un coprifuoco che spezza momenti magici e si ritorna soli con i propri pensieri, tra quattro mura, a guardare impotenti la persona che era stata con noi fino a quel momento, fare ritorno a casa.
Chiude il progetto “Labello” una ballad dolceamara che ci riporta in una Roma primaverile, quando i fiori degli alberi cadono, mossi dal vento, e ci sembra che il tempo non stia passando. Siamo in uno stato di sogno perpetuo e la realtà sembra lontana da noi, tutto è ancora possibile: non ci resta che risvegliarci e riprendere il nostro viaggio verso l’ignoto.
Sound indie pop con accenni di synth che ci conquista e ci fa muovere la testa a tempo: il nuovo disco di Evandro, “Tutto”, ha gli ingredienti giusti per farsi spazio nella scena indie italiana, e alla fine dell’EP ci ritroviamo a sorridere pensando che, alla fine, nulla è perduto.
TRACCIA PREFERITA: Labello
Tags: recensione, Tutto