- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 02/03/2020

Il nuovo album di Fasma arriva a poche settimane dalla partecipazione del rapper romano tra le nuove proposte dell’ultimo Festival di Sanremo, dove è riuscito a salire sul podio.
“Io sono Fasma”, il secondo progetto inedito dell’artista, cercava dunque conferme dopo il grande successo a livello di streaming del brano sanremese, trovandole parzialmente: il rapper ci narra di problemi sentimentali, difficoltà a rapportarsi con il mondo e limiti caratteriali, dando voce a tanti brani introspettivi nei quali si carpisce la grande sensibilità del ragazzo.
Dopo la profonda intro spronativa, Fasma si destreggia fin dal avvio del progetto tra chitarre elettriche ed autotune, come già proposto nel pezzo sanremese “Per sentirmi vivo”: brani come “S.D.A.”, “2000” e “Ricetta – RR” hanno infatti una marcata attitudine rock, impreziosita dal correttore d’intonazione che viene quasi utilizzato come un vero e proprio strumento.
Il classe ’96 convince anche nei featuring in chiusura d’album, diametralmente opposti tra di loro: all’ hardcore-trap di “100 m sotto terra” con Barak da Baby si contrappone lo urban pop di “Non so chiedere aiuto” con Riviera, ed in entrambi spicca la proclività alla collaborazione di Fasma; meno convincenti invece i brani di vocazione rap-trap: nonostante l’ottimo flow i testi rimangono frivoli, lasciandoci leggermente dubbiosi sulla completa maturazione dell’artista
TRACCIA PREFERITA: FENICE
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