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FATÌMA: quando sperimentazione fa rima con ispirazione [INTERVISTA]

 

Tra gli artisti emergenti usciti recentemente spicca il nome FATÌMA, il cui progetto artistico è attualmente in piena fase di sviluppo.

Dopo la release di “EQUILIBRIO”, che l’ha lanciato ufficialmente sul mercato discografico, pochi giorni fa ha fatto capolino “DORMI LAMBRATE“, un brano intenso e permeato da sonorità elettroniche molto affascinanti. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’autore, la cui identità è ignota, per cercare di conoscere meglio le sue ambizioni ed il suo background.

Ciao, benvenuto su Primo Ascolto.
Una manciata di giorni fa è uscito “DORMI LAMBRATE”, secondo tassello del tuo percorso discografico. Al contrario di “EQUILIBRIO”, brano più personale, qui ti destreggi su di un racconto: qual’è stata l’ispirazione per le liriche di questo singolo?

Ho voluto raccontare una parentesi di vita che ricordo con piacere. Era il 2017 e vivevo a pochi passi dalla stazione di Lambrate, insieme alla mia ex ragazza di origini palestinesi e ad una nonnina di 80 anni malata di alzheimer. Sono stati anni di crescita interiore e ricordo che quel quartiere trasmetteva delle vibes, delle energie particolarmente uniche. Un luogo vissuto intensamente, popolato da giovani e artisti di ogni genere, un luogo che non “dorme” mai.

Volente o nolente Milano ha temprato la tua persona ed il tuo lato artistico. Che rapporto hai con la città meneghina?

Milano è una città che trasmette ogni giorno stimoli continui. Ovviamente, come ogni luogo che viviamo, offre sia l’incontro che lo scontro. E’ in questo dualismo che si articola la vita milanese. Ne puoi uscire distrutto come ne puoi uscire più forte di prima. Io adoro questa città, anche se sta assumendo aspetti leggermente diversi dalla Milano che ho conosciuto dieci anni fa, quando ho deciso di trasferirmi qui. Ti mette alla prova, a volte sembra schiacciarti. Ho scoperto il vero senso della solitudine in passato, quando i miei affetti più cari erano lontani. Sembra così grande e immensa e mi affascina potermi perdere in questo grande caos.

Il tuo background ti porta costantemente ad includere nei tuoi lavori degli inserti di musica elettronica, capaci di addizionare ulteriore emotività ai pezzi. Parallelamente a questo percorso discografico stai portando avanti ulteriori progetti relativi a quel mondo?

Certo, porto avanti sempre il mio percorso legato alla club culture. Gestisco una label di musica techno / industrial e mi diverto ad organizzare alcuni showcase in giro per l’Italia, tra Lecce e Milano, dove mi esibisco con altri artisti del collettivo in modalità Live o DJ set. E’ nato tutto da lì e mi sento molto legato a quell’ambiente.

In questi primi singoli hai scelto di procedere in maniera del tutto indipendente, grazie anche alle possibilità che offrono le piattaforme streaming. Nel caso dovesse bussare una label saresti disposto a parlarne o credi che sia ancora troppo presto?

Mi piacerebbe poter affrontare un discorso più strutturato con esperti del settore e avere l’opportunità di confrontarmi con una label. Sappiamo tutti che gli strumenti a disposizione di un’etichetta discografica strutturata son tali da poter spingere al massimo un lavoro e perché no? sarebbe bello poter affrontare un discorso del genere.

Il nuovo singolo è giunto a sei mesi di distanza dal tuo debutto. Prima di salutarci ti chiedo: cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi da FATÌMA? Aumenterà il numero e la frequenza delle release?

Sto lavorando sul prossimo singolo che spero di rilasciare prima dell’estate, insieme al primo videoclip ufficiale del progetto FATìMA. Sto attraversando un periodo di forte ispirazione e ho in ballo una serie di progetti aperti da dover completare. I primi due singoli mi hanno dato l’opportunità di ricevere dei feedback e delle critiche costruttive che ho colto per migliorare e per curare alcuni aspetti ancora “acerbi”. Tutto sommato, adoro sperimentare nel sound e posso dirvi che i prossimi progetti avranno un’impronta ancora più elettronica, leggermente più dura e incisiva rispetto ai primi due brani.
Grazie e spero di risentirvi presto. Un abbraccio alla redazione di Primo Ascolto.

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