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Filippo Macchiarelli – Il vento è fuori [RECENSIONE]

La così forte visione poetico-intimista del jazz è da sempre stata l’eclettica caratteristica dei più grandi artisti del settore, basti pensare a Miles Davis o Dizzy Gillespie.
Da ciò, si comprende che, a dare vividezza al racconto musicale jazz, è proprio la libertà di espressione dei musicisti, che si manifesta nei momenti musicali più dinamici: l’improvvisazione.
La dicotomia jazzistica tra solitudine “blue” e il bisogno, così come la necessità di dare sfogo alle proprie emozioni e riflessioni, trova una particolare contestualizzazione in “Il Vento è Fuori”, ultimo album di Filippo Macchiarelli, musicista di alto profilo professionale (si è formato al conservatorio sia in studi classici che jazzisti), in grado di attraversare percorsi appunto jazz, funk, blues, rock e pop.
In “Il Vento è Fuori”, ogni singolo brano è in un qual modo legato narrativamente agli altri, andando così a creare un meraviglioso effetto musical-discorsivo in grado di raccontare liberamente il proprio “senso della vita”, sempre oscillante tra bellezza e dolore.
Questo progetto loda sicuramente la bravura di Macchiarelli, il quale si dimostra abile nel saper direzionare il discorso sonoro a suo piacimento, andando così ad attivizzare l’ascolto e rendendolo sempre più interessato.
“Il Vento è fuori” è un album che si rinnova ad ogni ascolto e non annoia mai: le melodie sono intrise di forte vena poetica, le improvvisazioni sono frequenti e minuziosamente studiate, in modo da non fuoriuscire mai dal contesto narrativo.

TRACCIA PREFERITA: Amaceuy

MUSICA
4.5/5
ORIGINALITA'
4.5/5

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