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Franco126 – Multisala [RECENSIONE]

“Multisala” di Franco126 è l’album perfetto per chi ama sognare ad occhi aperti: dieci brani frutto di una penna giovane, veloce e che firma quella capacità unica di dar voce ai pensieri.
Come se fossimo guidati in un cortometraggio tutto italiano, il nuovo progetto dell’artista romano è la perfetta rappresentazione di quel romanticismo un po’ nostalgico fatto di amori fugaci e rotture profonde: “Multisala” sembra essere una ferita che fa fatica a rimarginarsi, una ricerca senza fine del senso della vita, accompagnato anche dal featuring di Calcutta in “Blue Jeans” che racconta di quel processo doloroso ma obbligato.
Profondo, personale e significativo Franco126 si dimostra pienamente consapevole della propria sensibilità descrittiva: i testi paiono difatti ispirati dalla grande storia cantautorale italiana, e rappresentano un tributo a ciò che è stata un’eccellenza e un vanto; come “Simone”, il protagonista di una vita libera di dondolare tra uno sbaglio e l’altro, e “Maledetto Tempo”, quasi un grido liberatorio e sentito di chi ha voglia di ribalta.
Melanconia accompagnata dalla chitarra che si cuce addosso come un “Vestito di fiori”, per raccontare una “Miopia” che diventa chiara solo quando una storia è finita, ed esordisci con “Accidenti a te”:
eppure “Multisala”, per quanto ci provi, sembra mantenere quel qualcosa di non detto come in “Nessun perché”, nell’attesa di un “Lieto fine”.
Un progetto senza età per quanto riguarda i testi, e che conferma l’ incredibile capacità di Franco126 di raccontare con semplicità la vita in una chiave indie molto personale. Vaga per strade senza meta e senza Dio, ma va bene così.

TRACCIA PREFERITA: Che senso ha

TESTI
4/5
MUSICA
3.5/5
ORIGINALITA'
3.5/5

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