Il giovanissimo cantautore piemontese Gange ha pubblicato lo scorso venerdì la sua prima raccolta d’inediti, “Pizza delle 23.30”, contenente sette brani autoprodotti.
L’ideologia filosofica del classe 2001 è abbastanza chiara, oltre che particolare: tra amare riflessioni, ponderazioni e racconti dallo stile narrativo storico Gange pone delle critiche sociali interessanti, dimostrando capacità di scrittura innate; il groove basico, purtroppo, non aiuta a mantenere alto il livello d’attenzione sul disco.
A compensare solo parzialmente questa lacuna ci pensa l’impostazione vocale dell’artista, affascinante e delicata: “Pizza delle 23.30” lascia intravedere margini di miglioramento enormi, che Gange potrà sfruttare attingendo alle proprie potenzialità.
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