- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 28/03/2022

“Sabbie d’Oro” di Massimo Pericolo, “Non Dormo Mai” di Mecna e “Rehab” di Ketama126 sono solo alcuni dei numerossissimi progetti di big della scena italiana con cui Generic Animal ha collaborato negli ultimi anni, sia in veste di voce, che di produttore e musicista. Eppure, nonostante questi pezzi abbiano quasi sempre riscosso notevole successo, il suo nome e i suoi progetti solisti son quasi sempre rimasti un po’ nell’ombra.
Ma allora come si spiega, nonostante tutte queste premesse, questa poca attenzione verso Generic Animal? La risposta prova a darcela lui stesso in “Benevolent”, ultimo disco uscito in ordine tempo lo scorso 18 marzo per La Tempesta Dischi.
Il progetto ha preso forma in un periodo di sperimentazione da parte dell’artista in tutti gli aspetti della produzione musicale, culminato durante la pandemia del 2020, giunta proprio poche settimane dopo l’uscita del suo terzo album “Presto”. Una sfortuna che Generic Animal descrive bene in due brani, “Bastone” e “So”, dove dà libero sfogo ai suoi pensieri in merito a ciò che lui stesso ha definito “classismo della musica”, ovvero un ambiente in cui, ormai, regnano ego e antisportività, portati a livelli sconsiderati dai social, e che lascia ben poco spazio ad altri modi di atteggiarsi. Un fenomeno imputato pertanto come principale colpevole della mancata rilevanza data a lavori come i suoi.
Il titolo del disco risponde proprio questo: “Benevolent” è la buona disposizione d’animo di chi come lui cerca di tracciarsi la propria strada con fatica e tanta gavetta, senza perdere grinta di fronte agli ostacoli che il destino gli ha posto davanti.
La stessa benevolenza che va riservata anche nei confronti dei propri di difetti, messi a nudo da Generic Animal nelle dieci tracce che compongono il disco, le cui melodie tipicamente punk e post rock, unite ai testi fortemente introspettivi e al suo cantato così particolare, quasi strillato, gli conferiscono un graditissimo mood da garage band adolescenziale.
Il risultato finale è decisamente godibile, originale e, soprattutto, sincero. L’auspicio, quindi, è che Luca (suo vero nome) possa presto ottenere i consensi e il meritato riconoscimento anche dal grande pubblico per le sue capacità, e non solo quando queste sono prestate ad altri artisti.
TRACCIA PREFERITA: Lifevest e So
Tags: Benevolent, generic animal, recensione