- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 07/12/2021

A pochi mesi di distanza dall’album “Docet: 2016-2017”, una raccolta di brani registrati durante quel biennio, il rapper romano Gianni Bismark, nome d’arte di Tiziano Menghi, torna con un singolo diverso, intimo e personale. Nel corso della sua carriera l’artista ha abituato l’ascoltatore all’alternanza di brani spensierati e introspettivi, svelando i molteplici lati della sua personalità e mettendo in luce i pregi e difetti della sua persona.
Con “C’avevo un amico” Gianni torna indietro nel tempo, quando era un ragazzino con sogni e speranze, e passava le giornate in piazza con la compagnia. Nelle strofe viene sottolineato il disinteresse nel vestirsi secondo determinati canoni e verso il denaro; ciò che legava il rapper ai suoi compagni era un legame profondo, dettato dai punti in comune con ognuno di loro. L’alone di malinconia perdura per tutta la durata della traccia: Gianni divide le strofe in modo da raccontare inizialmente il rapporto di amicizia fraterna con i suoi compagni, per poi sottolineare le differenze col presente nella seconda strofa. I punti fermi dell’adolescenza sono stati infranti, e crescendo il rapper ha dovuto fare i conti con la vita, realizzando di non vivere all’interno di una favola.
“C’avevo un amico” è un importante tassello che si aggiunge alla discografia di Gianni Bismark, in procinto di fare il salto decisivo che lo collochi in mezzo ai rapper con più visibilità. L’artista ha dimostrato di avere le carte in regola per poter entrare nelle posizioni rilevanti della classifica, essendo capace di risaltare con tipologie di brani diversi tra loro che permettono all’ascoltatore di riflettere o semplicemente di rilassarsi, spaziando con le sonorità che vanno dal rap classico alla trap, passando infine per l’indie.
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