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Gianni Bismark, con “Studiami”, espone tutto il suo bisogno di raccontarsi [INTERVISTA]

Abbiamo raggiunto nel pomeriggio tramite videochiamata Gianni Bismark, uno dei rapper (non solo di Roma) che stimiamo maggiormente.

Grazie alla disponibilità di Tiziano si è parlato un po’ di tutto: del suo ultimo singolo “Studiami“, ovviamente, ma anche dei progetti futuri e del suo percorso artistico. Abbiamo confermato la nostre impressione: Gianni Bismark è un ragazzo umile, di talento, che non faticherà a farsi strada anche in futuro.

A proposito, Gianni, per stasera… Forza Roma!!

 


Ciao Tiziano benvenuto su Primo Ascolto e grazie per la disponibilità. Ad inizio maggio è uscito “Studiami”, un brano piuttosto introspettivo che possiamo paragonare ad uno storytelling: è un pezzo con un obbiettivo comunicativo oppure va considerato come uno sfogo personale?

“Studiami” è la voglia di raccontarmi in un pezzo dall’inizio ad oggi. A me piace tanto raccontare, ho voluto fare apposta un pezzo rap di questo tipo anche per dare un messaggio ai fan storici.

Ci sta, considerando l’evoluzione cantautorale che ha avuto la tua musica nell’ultimo periodo…
A proposto di ciò, spostando l’attenzione sul tuo futuro, invece, dove ti vedi tra 10 o 20 anni?

Io vivo molto “freestyle”, non sono capace a farmi piani, vado in base al momento…

Tra le liriche trasuda una grande umiltà, una caratteristica importante nel raggiungimento dei successi. C’è stato un momento in cui hai pensato di non farcela ad ottenere gli obbiettivi che ti eri prefissato?

No perché come ti dicevo non mi sono prefissato nulla, mantengo un profilo basso perché non mi va di programmare troppo…

Rimanendo tra le release dell’ultimo periodo, recentemente hai partecipato al disco della Lovegang nella traccia “Mani Sporche”. In generale, le tue collaborazioni con i singoli membri sono state parecchie nel corso degli anni (cito alcuni). Volevo dunque chiederti com’è il rapporto con loro e il ruolo che hanno avuto per te in questi anni di carriera, dagli inizi fino ad oggi.

Abbiamo un rapporto bellissimo, siamo amici prima che colleghi, abbiamo iniziato praticamente insieme e questa cosa ci ha sempre unito. “Mani Sporche” è un pezzo fighissimo, rap, dove ha rappato forte anche Kaneki ed ha spaccato. È un brano che ancora mi fomenta molto quando me lo sento, sono molto contento. Poi è uscito in maniera molto naturale, nato spontaneamente tra amici e con il piacere di farlo.

Allora ci sarai anche tu nella tappa della Lovegang126 a Roma?

Chiaro, presente!

A proposito di rapporti, con Roma è amore-odio (come capita spesso a molti artisti del nord riferendosi a Milano) oppure la capitale ti regala solo vibes positive?

Amore – Odio è proprio la frase di Roma, però io metto molto più amore. Ho una fratellanza assurda con Roma città, mi sento proprio un figlio di Roma.

Non potevi descriverlo meglio! A proposito di ciò mi ricollego anche alla tua passione calcistica: mi viene in mente “Gianni Nazionale”, hit clamorosa!
Come te la stai vivendo per stasera? Ed in generale, cosa ti spinge ad inserire questa tua proclività nei brani?

Aahhh io non parlo, è una settimana che non parlo. Qua mi fanno tutti le domande, ma non mi sbilancio. La finale è come il derby, una partita jolly… Metto il calcio nei brani perché fa parte di me, sono stato molti anni in curva, gioco fin da bambino a pallone, mio padre è romanista fracico, ci portava allo stadio da ragazzini… Anzi, quando andavo male a scuola non mi ci portava, io piangevo tutto il giorno! È una cosa che mi viene automatica mettere il calcio nei testi.

Storicamente, hai sempre rilasciato praticamente un progetto all’anno: qual’è il segreto per mantenere una tale costanza senza compromettere la qualità?

Come ti dicevo vivo molto alla giornata. Magari adesso mi succede una cosa figa, arrivo a casa e ho il bisogno di parlare di quella determinata cosa. Campo molto di emozioni, la scrittura la prendo come un vero e proprio sfogo… Mi fa piacere che pensi questo rispetto alla qualità dei miei progetti. Se un lavoro non soddisfa me in primis non lo faccio uscire, su questo sono molto pignolo e selettivo.

Se il trend dovesse essere confermato, anche nel 2023 ci sarà un long play di Gianni Bismark. A che punto sei con la realizzazione e cosa dobbiamo aspettarci dal tuo prossimo lavoro?

Ti chiudo un occhietto, poi dopo no so…

Dai Gianni, neanche un anticipazione?

Beh ovviamente quando esce un brano c’è sempre qualcosa dietro, ma al momento ne so quanto te… Qualcosa esce, non so se quest’anno ma qualcosa esce, ho un botto di pezzi scritti, qualcosa si farà.

Prima di salutarci volevo farti un paio di domande più personali: Gianni Bismark come la vive la fama?

La mia vita magari è cambiata, ma non ho voluto farla cambiare così tanto. Sono sempre con gli amici di una volta, ho sempre le mie regole in testa che non riesco ad abbandonare… Mi piace volare basso, diciamo.

E un sogno nel cassetto?

Fare un live all’Olimpico, poi posso appendere il microfono al chiodo!

La famiglia e gli amici come hanno preso la tua decisione di buttarti sulla musica, ed in particolare sul rap?

Alla famiglia non gliel’ho detto finché non è arrivato il primo contratto: lì gli ho avvisati che avrei lasciato il lavoro. Io lavoravo in cucina, ho preferito non dirglielo finché non si è concretizzata la cosa… Adesso mia madre e la prima fan, la trovi ai concerti, sa tutte le canzoni a memoria! I miei amici sono stati quelli che mi hanno spinto: mi ricordo che eravamo una comitiva di 20 persone,gli facevo sentire le cose che facevo ed erano più fomentati di me. Io un po’ mi vergognavo, anche perché pensavo molto a come poteva venire recepito… Se non fosse stato per loro probabilmente non avrei nemmeno fatto musica.

Grazie di tutto Gianni, in bocca al lupo per stasera e Forza Roma!

Grazie fratè, sto con le dita incrociate…

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