Il nuovo album di Ronny Gigante ha visto la luce tra le (poche) uscite dello scorso venerdì, ed ha subito catalizzato la nostra attenzione: se gli amici di Carosello hanno scommesso su di lui, beh, c’è sotto qualcosa di grosso.
“Buonanotte” è il nome del suo secondo album, che arriva a due anni esatti dall’esordio discografico con “Himalaya”, prodotto di cui si parla un gran bene e che dunque alza le aspettative sul nuovo progetto.
Non fatevi ingannare dal look in stile Calcutta del buon Gigante, perché in comune hanno musicalmente poco da spartire, se non un innegabile e spiccata personalità: lo si carpisce fin dall’avvio del progetto, che nonostante la sola strumentale riesce a cospargersi di un attitudine vintage che sarà la proclività portante di tutti i brani, costellati di synth anni ’80.
Nonostante qualche singola iniziativa musicalmente più irruente (“Vene”, ad esempio), “Buonanotte” mantiene un profilo piuttosto pacato, che si specchia su liriche introspettive che alzano il sipario sulle intime sensazioni dell’autore, abile a descrivercele come farebbero delle fotografie Instantanee.
Sì, le aspettative sono state ampiamente rispettate: la produzione del prodotto è minuziosamente curata nei dettagli, ed esalta le capacità di un’artista dal sicuro avvenire che sarà una presenza fissa delle più influenti playlist di Spotify.
TRACCIA PREFERITA: RETTILE