Giampietro Pica in arte Gimbo, cantautore romano, ci propone il suo nuovo progetto inedito dal titolo “Come l’uomo sulla Luna”, composto di undici tracce tutte sfondo di un viaggio, di una partenza e di un arrivo.
Le musiche, dolci e vere, sono arricchite da contaminazioni jazz; il suono ricco (ma mai invadente) lascia una porta aperta alla fantasia, libera di muoversi e librarsi come se fosse “Tra miliardi di stelle”.
Lo stile è poliedrico, e va a toccare il già citato jazz, il patchanka, il reggae, ma anche il folk e il country: nell’insieme tutte queste contaminazioni si sposano bene, creando un suono fresco, vibrante ed energico.
Nel complesso la sensazione che ci ritorna da questo prodotto è di positività, oltre che di predisposizione a muoverci a cambiare e scoprire il nostro futuro: un lavoro evidentemente mosso dalle passioni, verso “Un mondo di Satià”.
Spesso l’attenzione è rivolta al cielo come in “9 ore”, un inno di speranza per chi a volte si sente forse appartenere ad un altro mondo: uno dei tanti, perché “Come l’uomo sulla Luna” è una galassia in cui s’incontrano tanti pianeti, grazie alla visione di Gimbo arricchita da arrangiamenti ricercati che parlano attraverso una voce matura, graffiata che porta con sé la consapevolezza dei passi già compiuti.
In Come l’uomo sulla Luna troviamo fiati, chitarre, percussioni, respiri e ospiti provenienti da realtà diverse, alcuni di loro rappresentanti del mondo jazz (come Fabrizio Bosso e Javier Giotto), dalla reggae music (Rastablanco e Giulio Ferrante dei Radici nel Cemento) e raggemuffin, come Raina dei Villa Ada Posse; apprezzabile anche la tastiera di Francesco Bellani.
Nel complesso “Come l’Uomo sulla Luna” porta a guardare il cielo con gli occhi chiusi, usando la fantasia e l’anima per liberarsi dal peso della realtà: rilassante, vivo e caldo. Un album da godersi, per staccare dalla vita frenetica di tutti i giorni.
TRACCIA PREFERITA: Tra miliardi di stelle