- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 07/12/2021

La pandemia, si sa, ha sconvolto e stravolto il modo di pensare e di vivere all’interno della società contemporanea. Ciascuno di noi si è fermato a riflettere su chi siamo, sulle proprie amicizie, su come ci rapportiamo con le numerose realtà che ci circondano…
Sotto questi numerosi stimoli, il giovane cantante Giorgio Poi ha composto il suo terzo album intitolato “Gommapiuma”, concepito “quando avevo bisogno di ammorbidire e smussare certi spigoli che la vita presentava in quel momento, per me come per tutti”.
A questa direzione artistico-tematica si affianca una decisione stilistico-sonora alquanto interessante: la chitarra elettrica e i sintetizzatori, che caratterizzavano gli album precedenti, lasciano qui spazio a una dimensione più introspettiva, la quale acquista caratteri evanescenti, sognanti, in grado di diffondere per l’intera durata dell’album un senso di catarsi lirica, espiazione vera e propria di sentimenti di paura e di terrore, emersi con l’avvento della pandemia. Tutto questo è racchiuso nel titolo stesso dell’album, “Gommapiuma “: un materiale dalla consistenza morbida, piacevole e delicata, proprio come la musica e i testi di Giorgio Poi.
L’album riesce perfettamente a catturare l’ascoltatore: tutta questa atmosfera “dreamy”, assieme alla voce metallica e accattivante di Giorgio Poi, ci tocca nel profondo, accarezzando quell’ontologico desiderio di leggerezza, di distacco da questa vita frenetica e nevrotica.
Nel panorama italiano degli ultimi 5 anni, Giorgio è uno di quegli artisti che è riuscito a crearsi un proprio piccolo spazio in cui essere sé stesso, raccontare e raccontarsi senza troppi abbellimenti esterni a sé, risultando così fresco, libero e genuino.
Traccia Preferita: Giorni Felici
Tags: Giorgio Poi, Gommapiuma, recensione