- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 21/03/2019

Quarto lavoro in studio per il napoletano Giovanni Truppi, cantautore 38enne spesso sottovalutato ma molto apprezzato, in particolar modo dagli addetti ai lavori.
Noi di Primo Ascolto, dopo aver ascoltato il suo lavoro ”Poesia e Civiltà”, lo eleviamo addirittura tra le eccellenze cantautoriali italiane: metriche d’ispirazione deandreiana, abbinate una voce che ricorda Francesco Bianconi dei Baustelle nelle tonalità basse e (azzardiamo) Domenico Modugno nelle gradazione medie, lo rendono un cantautore di rilievo.
Ma sono i contenuti la vera forza di Giovanni Truppi.
Il titolo dell’album è il sunto perfetto di quello che ascolteremo durante questo viaggio: in ”Quando ridi” troveremo la poesia dedicata all’amore , dove vengono narrate le emozioni che prova il cantautore quando passa del tempo con l’innamorata; altrettanta passione la si può ritrovare in ”Mia” , una vera e propria dichiarazione per enunciare un sentimento travolgente; introspettiva, quasi d’altri tempi, anche l’ottava traccia di questo lavoro, ”Due segreti”, che lesina delle riflessioni intrinseche sul conoscersi a fondo.
In ”Le elezioni politiche del 2018” si passa a musicalità più moderne, e si racconta ironicamente, come se fosse una importante pagina di storia, quanto successo durante le designazioni governative dello scorso anno; nella traccia conclusiva dell’album, ‘‘Ancient Society”, Truppi ci espone una riflessione intensa sui diritti individuali e della società, mostrando anche delle importanti potenzialità canore, ad enfatizzare il pezzo.
Nel mezzo, sempre con impeccabile bravura, ci vengono favoleggiati alcuni spaccati di vita quotidiana: nella bellissima ”Conoscersi in una situazione di difficoltà” , il cantautore ci racconta di quanto sia utile condividere le asperità con chi a sua volta le sta vivendo; la traccia successiva, ”I miei primi sei mesi da rockstar’‘ , invece, descrive con paragoni arguti a che punto può portare una vita fatta di eccessi. Il pop rock di ”Ragazzi” parla della sfrontatezza con il quale si affrontava la vita in età adolescenziale; mentre nella traccia più toccante dell’album, ”Adamo”, Truppi rimpiange la mancanza di una figura paterna che lo potesse guidare nel suo percorso.
TRACCIA PREFERITA: MIA