- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/07/2021

S’intitola “Los Reyes” il joint album di Gotik e Crashbaby, interessanti artisti baresi editi dalla label concittadina Alba Record: per il primo si tratta del ritorno sul mercato discografico a pochi mesi dalla release dell’album “23:33”, mentre per il secondo è invece il debutto ufficiale.
Gli otto brani che compongono “Los Reyes” possono sembrare poco eterogenei al primo approccio, ma in realtà, nonostante la forte influenza latina, si distinguono per le diverse sonorità felicemente sperimentate dal duo, ed enunciate nell’esplicativa e determinata “Intro”, vera e propria dichiarazione d’intenti. C’è reggaeton, dancehall, accenni di musica dembow ed addirittura mambo, come nel quarta traccia dell’extended play che prende proprio il nome dal noto genere cubano, o in “Se tu mi”, penultimo brano.
La maggior parte del progetto approfitta della sensualità delle sonorità per affidarsi a liriche passionali, come nel pezzo più trap del EP, “Fuego”, o nella successiva “Spara”, dove l’esuberanza della protagonista è causa di complicazioni sentimentali.
I cliché sciorinati in “Whoopty” interrompono provvisoriamente il caliente fil rouge di “Los Reyes”, ripreso con forza da “Tu y yo”, pezzo in cui i due artisti decidono di affidare buona parte del ritornello alla lingua spagnola per enfatizzare la “chimica” tra due soggetti; il brano di chiusura “Twerk”, invece, è caratterizzato da un approccio decisamente più carnale, spinto da ritmi vicini alla dancehall.
Funzionano gli inserti rap che Gotik e Crashbaby innestano di tanto in tanto, per merito di un flow ragguardevole e ben calibrato; fin troppo accessibili invece i testi, che spesso si affidano a qualche luogo comune di troppo privilegiando la sonorità delle parole piuttosto che il significato.
Nel complesso “Los Reyes” è un buon progetto, decisamente adatto ai mesi estivi e che riesce a rendere più chiara l’identità musicale di questi due artisti: l’abbinamento mambo/rap affascina e convince, grazie ad un ritmo coinvolgente ma più raffinato rispetto al reggaeton più classico; inoltre Gotik e Crashbaby si dimostrano all’altezza della situazione, spinti soprattutto dalla determinazione e convinzione che sia la strada giusta per emergere definitivamente.