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Grecale – Le solite scuse [RECENSIONE]

Dopo l’esperienza in inglese con lo pseudonimo di Party Animal, Andrea Chiapparino esordisce con il progetto Grecale, nuovo nickname con cui ha appena rilasciato il suo primo album come cantautore.
“Le solite scuse” nasce dall’esigenza di raccontarsi, e per farlo Andrea parte dalle sue radici: molto forte infatti è il richiamo alle tradizioni e al folklore della sua terra, la Puglia, per un viaggio interiore in cui chitarra e voce fanno da fili conduttori, accompagnate da un uso molto interessante di strumenti come trombe e i clarinetti che si inseriscono alla perfezione nell’atmosfera malinconica e solenne che si intende ricreare; apprezzabile inoltre l’uso dei suoni campionati, come il vociferare della folla che regala all’ascoltatore la possibilità di vivere, attraverso i suoni, le tradizioni della settimana santa pugliese. Sorprende inoltre l’uso degli stessi clarinetti come synth in “Venerdì” , e la solennità delle trombe delle marce funebri che ricorrono all’interno dell’album, come in “Gelsi”.
Le strumentali sono il punto di forza dell’album, e dominano sui testi che appaiono più semplici, se pur interessanti come nell’uso del lessico appartentente alla sfera religiosa, che contribuisce ancora una volta a rafforzare il legame con il folklore pugliese.
Sicuramente è un progetto che mantiene una coerenza stilistica, tuttavia a tratti risulta un po’ piatto a causa delle melodie che seguono lo stesso schema.
Nel complesso “Le solite scuse” rappresenta un nuovo ed intrigante punto di partenza, che da nuova linfa ad un artista che sa benissimo come fare musica.

TRACCIA PREFERITA: Venerdì

TESTI
3/5
MUSICA
3.3/5
ORIGINALITA'
3.8/5

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